Fosse Ardeatine: Fico, ricordare come monito costante contro odio e intolleranza
"L'eccidio delle Fosse Ardeatine è una delle pagine più dolorose della nostra storia recente. Il 24 marzo 1944 trecentotrentacinque persone inermi furono fucilate senza pietà dai tedeschi, con l'ausilio delle forze di polizia fasciste per rappresaglia contro un attentato partigiano in via Rasella: uno scempio disumano che ha lasciato una profonda ferita nella memoria collettiva del nostro Paese.
Dobbiamo ricordare sempre quella barbarie, quale monito costante a tenere sempre alta l'attenzione contro ogni rigurgito di razzismo, di intolleranza, di odio e di discriminazione, radice comune dei crimini più efferati contro l'umanità.
Ricordare, dunque, e trasmettere ai giovani il senso di orrore e di ingiustizia per i tanti episodi della violenza nazifascista è un doveroso omaggio nei confronti delle vittime e anche un compito civile non negoziabile. Ed è, soprattutto, un modo per non smarrire le coordinate della nostra identità, nazionale ed europea: le ragioni della solidarietà, del rispetto, della giustizia e della responsabilità civile che ci aiutano a mantenere solide, anche nei momenti più avversi e più difficili, le fondamenta della nostra democrazia e dello Stato di diritto. Sono questi i valori che ancora oggi ci tengono saldi e ci danno gli strumenti per affrontare l'emergenza sanitaria in cui si trova oggi il nostro Paese".
Fosse Ardeatine: Fico, ricordare come monito costante contro odio e intolleranza
"L'eccidio delle Fosse Ardeatine è una delle pagine più dolorose della nostra storia recente. Il 24 marzo 1944 trecentotrentacinque persone inermi furono fucilate senza pietà dai tedeschi, con l'ausilio delle forze di polizia fasciste per rappresaglia contro un attentato partigiano in via Rasella: uno scempio disumano che ha lasciato una profonda ferita nella memoria collettiva del nostro Paese.
Dobbiamo ricordare sempre quella barbarie, quale monito costante a tenere sempre alta l'attenzione contro ogni rigurgito di razzismo, di intolleranza, di odio e di discriminazione, radice comune dei crimini più efferati contro l'umanità.
Ricordare, dunque, e trasmettere ai giovani il senso di orrore e di ingiustizia per i tanti episodi della violenza nazifascista è un doveroso omaggio nei confronti delle vittime e anche un compito civile non negoziabile. Ed è, soprattutto, un modo per non smarrire le coordinate della nostra identità, nazionale ed europea: le ragioni della solidarietà, del rispetto, della giustizia e della responsabilità civile che ci aiutano a mantenere solide, anche nei momenti più avversi e più difficili, le fondamenta della nostra democrazia e dello Stato di diritto. Sono questi i valori che ancora oggi ci tengono saldi e ci danno gli strumenti per affrontare l'emergenza sanitaria in cui si trova oggi il nostro Paese".