27/05/2018

Georgofili: Fico, stagione stragi sia monito per Istituzioni e cittadini

Di seguito la dichiarazione del Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, sul 25esimo anniversario della strage di via dei Georgofili.

"La notte tra il 26 e il 27 maggio 1993 una vettura imbottita di esplosivo veniva fatta esplodere in via dei Georgofili, a Firenze, provocando cinque vittime: Angela Fiume, custode dell'Accademia dei Georgofili, suo marito Fabrizio Nencioni, le loro bambine Nadia e Caterina, e Dario Capolicchio, studente universitario. Decine furono i feriti e gravi i danni alle strutture abitative e al patrimonio artistico.

Sono passati 25 anni da quella pagina dolorosissima per Firenze, colpita nel cuore della sua identità storica e sociale. Una pagina dolorosissima per tutto il Paese, disorientato e ferito di fronte all'ennesimo attacco messo in atto dalla criminalità mafiosa, autrice in quegli anni di una spietata stagione delle stragi nella quale anche l'attentato dei Georgofili va inquadrato.

Un lungo e complesso iter processuale e, in particolare, una recente sentenza della Corte di Assise di Palermo sulla trattativa Stato-mafia hanno posto l'attenzione su un sistema di connivenze tra criminalità organizzata, politica e alcuni settori deviati dell'apparato statale. Tutto questo deve essere un monito per le istituzioni e per tutti i cittadini: tenere alto il livello di attenzione e imporre un rigoroso esercizio di verità, trasparenza e giustizia.

La determinazione dei magistrati nel voler far prevalere, anche a rischio della vita, il principio della legalità sui fenomeni di complicità tra Stato e anti-Stato e sulla subdola capacità di condizionamento della mafia nella società rappresenta uno straordinario servizio nei confronti del Paese, un impegno mosso dagli stessi ideali di fedeltà incondizionata per lo Stato che ispiravano persone come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Gli anniversari come questo servono a tener viva nella memoria collettiva l'efferata arroganza che può colpire la nostra comunità nel momento in cui si arretra nella lotta contro la criminalità organizzata. Tutta la società si dimostri consapevole del valore dell'impegno, senza ipocrisie, nella lotta contro la mafia affiancando all'azione di magistratura e forze dell'ordine proposte di rinnovamento sociale, iniziative di mobilitazione civile e progetti culturali".