31/05/2021
Camera dei deputati

Videomessaggio del Presidente della Camera dei deputati al convegno "Teatro in ogni carcere" promosso dall'Università degli Studi di Napoli Federico II

Buongiorno a tutti e a tutte,

vi ringrazio per avermi invitato a partecipare a questo incontro. È una preziosa occasione per condurre un'approfondita riflessione su come la nostra società possa contribuire, con le sue diverse componenti, al percorso di rieducazione che deve essere attuato negli istituti penitenziari.

Da tempo ormai fra le associazioni e gli operatori del settore ha preso vita un dibattito sulla cultura della pena e sul modello penitenziario. Siamo di fronte ad un cambiamento culturale e di paradigma: si parla sempre meno di "pena" e sempre più al plurale di "pene" come dice del resto la Costituzione. Al contempo si propone l'introduzione di programmi di recupero che consentano ai detenuti di riconnettersi in anticipo alla società esterna, mentre si assiste ad un ripensamento dei tempi e degli spazi all'interno delle carceri per umanizzarle.

La politica e le Istituzioni hanno la responsabilità di intercettare questo cambiamento, contribuendo così a sanare quell'antica frattura tra carcere e società e carcere e territorio, perché il carcere è periferia in tutti i sensi possibili: fisica, umana, esistenziale.

Migliorare la condizione di quanti stanno scontando una pena in carcere non può essere considerato un atto di indulgenza verso chi ha commesso reati. Come comunità di cittadini invochiamo tutti la certezza della pena, perché da questo principio passano la sicurezza e la nostra fiducia nel sistema giudiziario, ma non possiamo confondere il concetto di "pena certa" con quello di "pena afflittiva". Né possiamo evitare di domandarci cosa farà il detenuto una volta scontata la sua condanna, che persona e che cittadino sarà.

Per questo motivo ritengo di fondamentale importanza riflettere sui percorsi di riabilitazione e di formazione che possono essere individuati nelle carceri e che possono contribuire a costruire opportunità di riscatto. Restituire alla società una persona migliore rispetto a quella che ha fatto il suo ingresso in carcere, che abbia piena consapevolezza della sua dignità e dei suoi diritti, è il miglior antidoto per prevenire che essa torni a delinquere.

In questo contesto si inquadra la proposta di legge, di cui il collega deputato Bruno è primo firmatario, volta ad introdurre stabilmente lo svolgimento di attività teatrali in tutti gli istituti penitenziari. Confido che le commissioni competenti possano esaminarla valutando le eventuali soluzioni normative appropriate.

Lo svolgimento di attività teatrali è stato infatti già sperimentato in alcune carceri, coniugando alle finalità formative e trattamentali quella di collegamento con la società dalla quale le persone private della libertà personale sono temporaneamente escluse.

Credo sia questa la giusta direzione da seguire per far sì che nelle carceri si attui un vero percorso di crescita e perché da "non luoghi" si trasformino in cantieri/laboratori per costruire e darsi una seconda opportunità.

Consentitemi a questo riguardo di richiamare un'iniziativa che la Camera dei deputati ha assunto su mio impulso, per contribuire al percorso di rieducazione dei giovani ospitati negli istituti penitenziari minorili. Con il Ministro della Giustizia e il Ministro dell'Istruzione abbiamo sottoscritto un Protocollo d'intesa, per realizzare un programma di sviluppo dell'insegnamento dell'educazione alla cittadinanza e della conoscenza della Costituzione nelle carceri minorili e nelle scuole. Ciò soprattutto attraverso incontri con il Presidente della Camera e altri deputati negli istituti penitenziari minorili.

Ci siamo impegnati ad andare sui territori, nelle scuole, negli istituti per dialogare direttamente con i giovani. Per ascoltare le loro proposte e aspettative e rispondere alle loro domande. È un'iniziativa in linea con quanto chiedono la Costituzione e la Convenzione europea per i diritti dell'uomo: bilanciare l'esigenza di una giustizia effettiva con un percorso rieducativo e un iter di risocializzazione dei minori ospiti degli istituti penali.

Ed in questo percorso la conoscenza della Costituzione e la consapevolezza dei diritti e dei doveri di ogni cittadino sono essenziali.

Vi ringrazio.