Partecipazione al convegno SocialCom "La comunicazione al tempo dei Social"
Buon pomeriggio a tutti e a tutte.
Saluto gli organizzatori e le autorità presenti.
Voglio ringraziarvi innanzi tutto per l'invito alla vostra manifestazione che dal 2015 raccoglie esperienze ampie e partecipate sul ruolo della comunicazione. E che anche quest'anno pone diversi spunti di riflessione.
Il tema su cui vi siete interrogati stamattina e che sarà oggetto dei dibattiti del pomeriggio è come la pandemia abbia stravolto le abitudini degli italiani.
È innegabile che l'emergenza dovuta al Covid abbia avuto tra le sue conseguenze un repentino cambiamento delle nostre abitudini sociali, lavorative, culturali. Oggetto dell'impatto e allo stesso tempo protagonista di questa fase è stata proprio la comunicazione. Non solo perché è un ambito strettamente legato all'attività umana nelle sue varie declinazioni, ma anche perché è stata centrale per la gestione dell'emergenza e per ridefinire l'organizzazione sociale a seguito delle misure resesi necessarie per contrastare la pandemia.
La comunicazione cambia assieme alla società, ne è influenzata e la influenza a sua volta. C'è una reciproca contaminazione. È utile rimarcarlo per sottolineare la cura che deve sempre essere usata quando si comunica per accompagnare in modo consapevole i processi decisionali e per trasmettere messaggi chiari, un atto che diventa ancora più essenziale in una situazione incerta e delicata come quella che stiamo vivendo. Specialmente chi riveste un ruolo pubblico ha una responsabilità in più in questo senso.
Credo possa essere utile raccontare l'esperienza della Camera dei deputati.
Cosa è cambiato in questi mesi? Parto da un dato quantitativo: sono aumentati gli accessi al portale e ai social network della Camera. In particolare durante le fasi più complesse della pandemia, nella primavera del 2020, è stato il portale della documentazione prodotta dai servizi di Montecitorio a essere consultato con grande attenzione, perché i cittadini vedono la nostra istituzione come fonte autorevole di informazione, luogo di trasparenza ma anche di approfondimento.
Nei dossier curati dagli uffici di Montecitorio - che ringrazio per la qualità e quantità del lavoro che quotidianamente realizzano - le persone cercano diversi tipi di informazioni utili per affrontare il quotidiano: conoscere quali sono le norme approvate e quelle in corso di esame in un determinato ambito, ma anche il loro funzionamento e l'impatto che esse hanno sulla società, sull'economia e sulle realtà produttive.
Nell'ultimo anno il sito della Camera ha avuto 5 milioni di visitatori unici e oltre 50 milioni di pagine visitate. Aggiungo poi, nello stesso periodo, il milione e mezzo di visualizzazioni di sedute di organi parlamentari o eventi alla Camera in diretta sulla webtv.
E ricordo che, dall'inizio della legislatura, sono 8mila le ore di dirette trasmesse per un totale di 7500 tra sedute di organi parlamentari, eventi svolti alla Camera e conferenze stampa.
Parlando invece dei numeri dei social network cito un dato su tutti, quello delle 16 milioni di visualizzazioni su Facebook dall'inizio della legislatura.
Durante la pandemia sono cresciute inoltre anche le dirette di sedute dell'Assemblea sui canali Rai, grazie alla preziosa collaborazione con RaiParlamento. Comunicazioni e informative sono andate in onda con un ritmo molto alto in questi due anni registrando dati di ascolto significativi, così come le dichiarazioni di voto finali dei gruppi parlamentari su provvedimenti chiave. Ciò testimonia anche un'attenzione dell'opinione pubblica sul lavoro istituzionale della Camera.
In questi anni abbiamo tra l'altro portato avanti delle nuove iniziative nel mondo dei social, mi riferisco all'apertura del canale Instagram nel luglio 2018 e di quello Linkedin che risale allo scorso giugno.
La scelta di approdare su un social network strettamente connesso al mondo del lavoro è legata all'esigenza di agevolare la conoscenza dell'attività della Camera a chi ha bisogno di determinate informazioni e approfondimenti per ragioni professionali. Ma la decisione è stata dettata anche dalla necessità di comunicare in una piattaforma adatta i vari passaggi connessi all'andamento dei concorsi, ripartiti dopo un decennio. Segnalo a tale proposito che domani sarà il primo giorno di lavoro alla Camera per 22 nuovi consiglieri parlamentari.
L'esordio su LinkedIn è stato incoraggiante: 15mila follower, 1500 interazioni e 120mila visualizzazioni in pochi mesi dal lancio.
La crescita dei numeri dei social è legata anche al rinnovato lavoro sul fronte multimediale con la scelta - voluta dal nuovo capo ufficio stampa - di dedicare una sezione del sito alla diffusione di video e immagini di ciò che accade a Montecitorio.
Comunicare su più fronti l'attività parlamentare è stata ed è un'esigenza istituzionale. Significa fornire un servizio alla comunità, e rafforzare il rapporto fra Parlamento e cittadini.
Vorrei poi condividere con voi le novità su cui abbiamo lavorato in questi mesi e che hanno visto la luce. Abbiamo lanciato tre siti dedicati a tre temi, ospitati dal portale della Camera.
Il primo è stato quello sulle commissioni di inchiesta: il portale inchieste.camera.it consente l'accesso a resoconti, atti e documenti formati o acquisiti da tutte le commissioni di inchiesta nella storia del nostro Parlamento repubblicano.
Attualmente esso contiene circa 9000 documenti, di cui oltre 1200 resoconti o documenti desecretati. Gli ultimi materiali ad essere messi a disposizione di studiosi, ricercatori e cittadini sono quelli sulla commissione Sifar che ha operato nella V legislatura.
Un altro sito che abbiamo inaugurato più o meno un anno fa è quello che raccoglie il patrimonio artistico della Camera in un catalogo virtuale, si tratta di arte.camera.it. Grazie a questa piattaforma e alla più recente visita.camera.it, si ha la possibilità di accedere alle opere e agli ambienti di Montecitorio pur stando a distanza. In particolare con il nuovo tour visuale che consiste in pillole video e materiali di approfondimento, si può non solo visitare la Camera e conoscerla meglio, ma anche ripercorrerne la storia che coincide con momenti salienti della storia del nostro Paese. È uno strumento ulteriore per avvicinare i cittadini a quello che è il cuore della democrazia.
C'è poi un altro fronte che riguarda il capitolo dell'accessibilità. Mi riferisco alle sottotitolazioni dei lavori parlamentari. A partire da domani buona parte dei dibattiti, in Aula e in commissione, saranno sottotitolati in tempo reale. Mentre sarà prevista la LIS per alcune specifiche sedute, per esempio le comunicazioni del presidente Draghi di domattina.
Mi avvio alla conclusione: iniziative come la vostra consentono la condivisione di pratiche e metodi di lavoro virtuosi e quindi l'ampliamento del dibattito su temi cruciali per la società e per la partecipazione ai processi democratici. Se pensiamo a quanto pervasiva sia nelle nostre esistenze la qualità e la quantità di comunicazione, ci rendiamo conto che solo ispirandola a principi etici e slegandola da un approccio e da finalità tossici, possiamo fare in modo che supporti in modo sano la nostra attività e la nostra comunità.
E proprio per questo investire su cultura, istruzione e alfabetizzazione digitale non è solo opportuno ma è genuinamente necessario per avere una società più forte, più libera e più capace di crescere, affrontando le sfide del futuro.
Il mio auspicio è che soprattutto da parte della politica si senta forte e in misura crescente il peso della responsabilità della comunicazione: è un dovere per tutti noi.
Una comunicazione capace di fornire in modo serio e rifuggendo dalle sole smanie propagandistiche le informazioni è una comunicazione che dà gli strumenti adatti ai cittadini per decidere. Una comunicazione utile allo sviluppo della società.
Vi ringrazio per l'attenzione e vi rivolgo un augurio per la prosecuzione dei vostri lavori.
Partecipazione al convegno SocialCom "La comunicazione al tempo dei Social"
Buon pomeriggio a tutti e a tutte.
Saluto gli organizzatori e le autorità presenti.
Voglio ringraziarvi innanzi tutto per l'invito alla vostra manifestazione che dal 2015 raccoglie esperienze ampie e partecipate sul ruolo della comunicazione. E che anche quest'anno pone diversi spunti di riflessione.
Il tema su cui vi siete interrogati stamattina e che sarà oggetto dei dibattiti del pomeriggio è come la pandemia abbia stravolto le abitudini degli italiani.
È innegabile che l'emergenza dovuta al Covid abbia avuto tra le sue conseguenze un repentino cambiamento delle nostre abitudini sociali, lavorative, culturali. Oggetto dell'impatto e allo stesso tempo protagonista di questa fase è stata proprio la comunicazione. Non solo perché è un ambito strettamente legato all'attività umana nelle sue varie declinazioni, ma anche perché è stata centrale per la gestione dell'emergenza e per ridefinire l'organizzazione sociale a seguito delle misure resesi necessarie per contrastare la pandemia.
La comunicazione cambia assieme alla società, ne è influenzata e la influenza a sua volta. C'è una reciproca contaminazione. È utile rimarcarlo per sottolineare la cura che deve sempre essere usata quando si comunica per accompagnare in modo consapevole i processi decisionali e per trasmettere messaggi chiari, un atto che diventa ancora più essenziale in una situazione incerta e delicata come quella che stiamo vivendo. Specialmente chi riveste un ruolo pubblico ha una responsabilità in più in questo senso.
Credo possa essere utile raccontare l'esperienza della Camera dei deputati.
Cosa è cambiato in questi mesi? Parto da un dato quantitativo: sono aumentati gli accessi al portale e ai social network della Camera. In particolare durante le fasi più complesse della pandemia, nella primavera del 2020, è stato il portale della documentazione prodotta dai servizi di Montecitorio a essere consultato con grande attenzione, perché i cittadini vedono la nostra istituzione come fonte autorevole di informazione, luogo di trasparenza ma anche di approfondimento.
Nei dossier curati dagli uffici di Montecitorio - che ringrazio per la qualità e quantità del lavoro che quotidianamente realizzano - le persone cercano diversi tipi di informazioni utili per affrontare il quotidiano: conoscere quali sono le norme approvate e quelle in corso di esame in un determinato ambito, ma anche il loro funzionamento e l'impatto che esse hanno sulla società, sull'economia e sulle realtà produttive.
Nell'ultimo anno il sito della Camera ha avuto 5 milioni di visitatori unici e oltre 50 milioni di pagine visitate. Aggiungo poi, nello stesso periodo, il milione e mezzo di visualizzazioni di sedute di organi parlamentari o eventi alla Camera in diretta sulla webtv.
E ricordo che, dall'inizio della legislatura, sono 8mila le ore di dirette trasmesse per un totale di 7500 tra sedute di organi parlamentari, eventi svolti alla Camera e conferenze stampa.
Parlando invece dei numeri dei social network cito un dato su tutti, quello delle 16 milioni di visualizzazioni su Facebook dall'inizio della legislatura.
Durante la pandemia sono cresciute inoltre anche le dirette di sedute dell'Assemblea sui canali Rai, grazie alla preziosa collaborazione con RaiParlamento. Comunicazioni e informative sono andate in onda con un ritmo molto alto in questi due anni registrando dati di ascolto significativi, così come le dichiarazioni di voto finali dei gruppi parlamentari su provvedimenti chiave. Ciò testimonia anche un'attenzione dell'opinione pubblica sul lavoro istituzionale della Camera.
In questi anni abbiamo tra l'altro portato avanti delle nuove iniziative nel mondo dei social, mi riferisco all'apertura del canale Instagram nel luglio 2018 e di quello Linkedin che risale allo scorso giugno.
La scelta di approdare su un social network strettamente connesso al mondo del lavoro è legata all'esigenza di agevolare la conoscenza dell'attività della Camera a chi ha bisogno di determinate informazioni e approfondimenti per ragioni professionali. Ma la decisione è stata dettata anche dalla necessità di comunicare in una piattaforma adatta i vari passaggi connessi all'andamento dei concorsi, ripartiti dopo un decennio. Segnalo a tale proposito che domani sarà il primo giorno di lavoro alla Camera per 22 nuovi consiglieri parlamentari.
L'esordio su LinkedIn è stato incoraggiante: 15mila follower, 1500 interazioni e 120mila visualizzazioni in pochi mesi dal lancio.
La crescita dei numeri dei social è legata anche al rinnovato lavoro sul fronte multimediale con la scelta - voluta dal nuovo capo ufficio stampa - di dedicare una sezione del sito alla diffusione di video e immagini di ciò che accade a Montecitorio.
Comunicare su più fronti l'attività parlamentare è stata ed è un'esigenza istituzionale. Significa fornire un servizio alla comunità, e rafforzare il rapporto fra Parlamento e cittadini.
Vorrei poi condividere con voi le novità su cui abbiamo lavorato in questi mesi e che hanno visto la luce. Abbiamo lanciato tre siti dedicati a tre temi, ospitati dal portale della Camera.
Il primo è stato quello sulle commissioni di inchiesta: il portale inchieste.camera.it consente l'accesso a resoconti, atti e documenti formati o acquisiti da tutte le commissioni di inchiesta nella storia del nostro Parlamento repubblicano.
Attualmente esso contiene circa 9000 documenti, di cui oltre 1200 resoconti o documenti desecretati. Gli ultimi materiali ad essere messi a disposizione di studiosi, ricercatori e cittadini sono quelli sulla commissione Sifar che ha operato nella V legislatura.
Un altro sito che abbiamo inaugurato più o meno un anno fa è quello che raccoglie il patrimonio artistico della Camera in un catalogo virtuale, si tratta di arte.camera.it. Grazie a questa piattaforma e alla più recente visita.camera.it, si ha la possibilità di accedere alle opere e agli ambienti di Montecitorio pur stando a distanza. In particolare con il nuovo tour visuale che consiste in pillole video e materiali di approfondimento, si può non solo visitare la Camera e conoscerla meglio, ma anche ripercorrerne la storia che coincide con momenti salienti della storia del nostro Paese. È uno strumento ulteriore per avvicinare i cittadini a quello che è il cuore della democrazia.
C'è poi un altro fronte che riguarda il capitolo dell'accessibilità. Mi riferisco alle sottotitolazioni dei lavori parlamentari. A partire da domani buona parte dei dibattiti, in Aula e in commissione, saranno sottotitolati in tempo reale. Mentre sarà prevista la LIS per alcune specifiche sedute, per esempio le comunicazioni del presidente Draghi di domattina.
Mi avvio alla conclusione: iniziative come la vostra consentono la condivisione di pratiche e metodi di lavoro virtuosi e quindi l'ampliamento del dibattito su temi cruciali per la società e per la partecipazione ai processi democratici. Se pensiamo a quanto pervasiva sia nelle nostre esistenze la qualità e la quantità di comunicazione, ci rendiamo conto che solo ispirandola a principi etici e slegandola da un approccio e da finalità tossici, possiamo fare in modo che supporti in modo sano la nostra attività e la nostra comunità.
E proprio per questo investire su cultura, istruzione e alfabetizzazione digitale non è solo opportuno ma è genuinamente necessario per avere una società più forte, più libera e più capace di crescere, affrontando le sfide del futuro.
Il mio auspicio è che soprattutto da parte della politica si senta forte e in misura crescente il peso della responsabilità della comunicazione: è un dovere per tutti noi.
Una comunicazione capace di fornire in modo serio e rifuggendo dalle sole smanie propagandistiche le informazioni è una comunicazione che dà gli strumenti adatti ai cittadini per decidere. Una comunicazione utile allo sviluppo della società.
Vi ringrazio per l'attenzione e vi rivolgo un augurio per la prosecuzione dei vostri lavori.