Incontro con gli studenti del Liceo e Istituto superiore Russell-Newton di Scandicci dal titolo ‘Legalità e Costituzione’
Buongiorno a tutti e a tutte,
Saluto il Sindaco di Scandicci, il Segretario generale e tutti i rappresentanti della SPI-CGIL di Scandicci - che ringrazio per l'invito - le autorità, i docenti, gli studenti e tutti i presenti.
Considero molto importante il contributo che iniziative come la vostra possono dare alla formazione ed al consolidamento della coscienza civica.
Partendo dall'approfondimento dei passaggi storici che sono alla base della nascita della Repubblica e della elaborazione della Costituzione possiamo comprendere quali sono le origini della nostra comunità nazionale e il percorso intrapreso.
Il voto popolare a favore della Repubblica, il 2 giugno del 1946, espresse non soltanto la scelta di una nuova forma di Stato ma segnò l'affermazione degli ideali di chi aveva contrastato a rischio della vita la dittatura fascista e l'occupazione nazista.
Certificò la volontà della maggioranza del popolo italiano di chiudere la pagina della Monarchia e dell'apparato statale che si erano compromessi con il Fascismo.
Sancì la scelta perentoria degli italiani di non essere più sudditi ma cittadini e di rifondare non solo le Istituzioni ma l'identità stessa della comunità nazionale.
Una identità incentrata sui valori della democrazia, della giustizia, della solidarietà e della libertà.
Ricordare le vicende del 2 giugno del '46 e dei mesi precedenti e successivi significa dunque comprendere quali sacrifici abbia comportato la riconquista delle libertà. Quali grandi ideali, quali straordinarie personalità abbiano discusso, con una dialettica accesa ma nell'interesse comune, per avviare la ricostruzione delle istituzioni e dell'economia del nostro Paese.
Quel confronto ampio, articolato, alimentato da posizioni diverse e dalla ricerca complessa e impegnativa di punti di incontro nell'interesse del bene comune, è stato ed è l'anima della democrazia. È stato un lavoro intenso, non facile, che ci ha consegnato la nostra Carta Costituzionale e che ha permesso al nostro Paese di ripartire.
Comprendere ciò significa avere chiaro cosa ci unisce e acquisire parametri per interpretare la Carta fondamentale nel contesto sociale, economico e politico attuale.
I diritti e le libertà fondamentali sanciti dalla Costituzionetrovano un limite nell'interesse generale e nella tutela di altri valori e principi fondamentali.
Ce lo ha ricordato, da ultimo, la pandemia, che ha imposto la limitazione della libertà di circolazione a tutela della salute pubblica.
E ce lo ricordano altre disposizioni costituzionali.
Occorre essere consapevoli che la Repubblica e quindi la Comunità di cui facciamo parte ci chiedono anche un contributo al bene comune. Assieme ai diritti la nostra Carta prevede dei doveri a cui tutti noi dobbiamo far fronte.
Il contemperamento tra i principi, i diritti e i doveri costituzionali spetta al Legislatore.
Il Parlamento,quale istituzione direttamente rappresentativa dei cittadini, ha dunque il compito fondamentale di operare il bilanciamento tra tutti gli interessi in gioco.
E deve farlo tenendo conto delle dinamiche sociali, culturali ed economiche in rapido mutamento.
A questa operazione di continuo adeguamento della Carta, concorrono in modo decisivo la Corte costituzionale e gli altri organi giurisdizionali.
Dalle sentenze della Consulta, per esempio, sono nel tempo arrivati significativi moniti indirizzati al Parlamento per disciplinare vuoti normativi e particolari temi. Penso a quanto è avvenuto per il fine vita; ma anche all'emersione del principio di solidarietà intergenerazionale, che impone, ad esempio, di preservare le risorse ambientali, di non contrarre un debito pubblico insostenibile per le future generazioni, di garantire un sistema previdenziale equo.Su certi fronti la Corte costituzionale arriva prima del Parlamento, credo sia un tema su cui tutti noi dobbiamo riflettere. Le Camere rappresentano la volontà popolare, e dunque devono avere la forza per discutere e trovare compromessi alti sui temi che gli italiani hanno più a cuore.
Sapete poi che il nostro ordinamento è oramai parte di un sistema costituzionale multilivello, in cui la tutela dei diritti è integrata da principi previsti dai Trattati e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, dalla Convenzione europea per i diritti umani e da altri strumenti di diritto internazionale.
Questi testi e soprattutto l'attività interpretativa delle Corti europee hanno arricchito la protezione di ogni persona.
Il dettato della Costituzione è dunque il nostro faro. Ma per migliorare la vita politica e sociale del Paese è necessario l'impegno di tutti. Partecipare ai processi democratici e più in generale alla formazione delle decisioni che ci riguardano rende la nostra comunità più forte e più coesa.
Mi rivolgo in particolare a voi studenti: dovete essere consapevoli che solo partecipando attivamente potrete promuovere le vostre istanze, la vostra visione del mondo. In questi 4 anni ho spesso incontrato studenti. Sono stati tra i confronti più belli e stimolanti. Ne sono uscito sempre arricchito perché il vostro sguardo ci permette di osservare il mondo non in modo statico ma proiettandoci verso il futuro, sentendo la responsabilità di costruirlo nel rispetto proprio di quel principio di attenzione alle nuove generazioni.
Ed è dunque dovere della politica e delle istituzioni assicurare le condizioni per consentire a voi giovani di godere effettivamente dei vostri diritti.
La Camera sta facendo la sua parte non soltanto attraverso le leggi, ma anche proponendo specifiche iniziative dedicate ai più giovani. Cito a titolo di esempio le giornate di formazione a Montecitorio che si svolgono ogni settimana e che abbiamo ripreso in presenza di recente. Permettono di conoscere da vicino i meccanismi parlamentari e di approfondire temi grazie anche al confronto con i deputati e le commissioni competenti.
Auspico che possiate prendere parte a queste iniziative personalmente.
Mi avvio alla conclusione, ringrazio dunque ancora una volta la CGIL-SPI, i docenti e tutti gli studenti che hanno partecipato oggi a questo incontro.
Incontro con gli studenti del Liceo e Istituto superiore Russell-Newton di Scandicci dal titolo ‘Legalità e Costituzione’
Buongiorno a tutti e a tutte,
Saluto il Sindaco di Scandicci, il Segretario generale e tutti i rappresentanti della SPI-CGIL di Scandicci - che ringrazio per l'invito - le autorità, i docenti, gli studenti e tutti i presenti.
Considero molto importante il contributo che iniziative come la vostra possono dare alla formazione ed al consolidamento della coscienza civica.
Partendo dall'approfondimento dei passaggi storici che sono alla base della nascita della Repubblica e della elaborazione della Costituzione possiamo comprendere quali sono le origini della nostra comunità nazionale e il percorso intrapreso.
Il voto popolare a favore della Repubblica, il 2 giugno del 1946, espresse non soltanto la scelta di una nuova forma di Stato ma segnò l'affermazione degli ideali di chi aveva contrastato a rischio della vita la dittatura fascista e l'occupazione nazista.
Certificò la volontà della maggioranza del popolo italiano di chiudere la pagina della Monarchia e dell'apparato statale che si erano compromessi con il Fascismo.
Sancì la scelta perentoria degli italiani di non essere più sudditi ma cittadini e di rifondare non solo le Istituzioni ma l'identità stessa della comunità nazionale.
Una identità incentrata sui valori della democrazia, della giustizia, della solidarietà e della libertà.
Ricordare le vicende del 2 giugno del '46 e dei mesi precedenti e successivi significa dunque comprendere quali sacrifici abbia comportato la riconquista delle libertà. Quali grandi ideali, quali straordinarie personalità abbiano discusso, con una dialettica accesa ma nell'interesse comune, per avviare la ricostruzione delle istituzioni e dell'economia del nostro Paese.
Quel confronto ampio, articolato, alimentato da posizioni diverse e dalla ricerca complessa e impegnativa di punti di incontro nell'interesse del bene comune, è stato ed è l'anima della democrazia. È stato un lavoro intenso, non facile, che ci ha consegnato la nostra Carta Costituzionale e che ha permesso al nostro Paese di ripartire.
Comprendere ciò significa avere chiaro cosa ci unisce e acquisire parametri per interpretare la Carta fondamentale nel contesto sociale, economico e politico attuale.
I diritti e le libertà fondamentali sanciti dalla Costituzione trovano un limite nell'interesse generale e nella tutela di altri valori e principi fondamentali.
Ce lo ha ricordato, da ultimo, la pandemia, che ha imposto la limitazione della libertà di circolazione a tutela della salute pubblica.
E ce lo ricordano altre disposizioni costituzionali.
Occorre essere consapevoli che la Repubblica e quindi la Comunità di cui facciamo parte ci chiedono anche un contributo al bene comune. Assieme ai diritti la nostra Carta prevede dei doveri a cui tutti noi dobbiamo far fronte.
Il contemperamento tra i principi, i diritti e i doveri costituzionali spetta al Legislatore.
Il Parlamento, quale istituzione direttamente rappresentativa dei cittadini, ha dunque il compito fondamentale di operare il bilanciamento tra tutti gli interessi in gioco.
E deve farlo tenendo conto delle dinamiche sociali, culturali ed economiche in rapido mutamento.
A questa operazione di continuo adeguamento della Carta, concorrono in modo decisivo la Corte costituzionale e gli altri organi giurisdizionali.
Dalle sentenze della Consulta, per esempio, sono nel tempo arrivati significativi moniti indirizzati al Parlamento per disciplinare vuoti normativi e particolari temi. Penso a quanto è avvenuto per il fine vita; ma anche all'emersione del principio di solidarietà intergenerazionale, che impone, ad esempio, di preservare le risorse ambientali, di non contrarre un debito pubblico insostenibile per le future generazioni, di garantire un sistema previdenziale equo. Su certi fronti la Corte costituzionale arriva prima del Parlamento, credo sia un tema su cui tutti noi dobbiamo riflettere. Le Camere rappresentano la volontà popolare, e dunque devono avere la forza per discutere e trovare compromessi alti sui temi che gli italiani hanno più a cuore.
Sapete poi che il nostro ordinamento è oramai parte di un sistema costituzionale multilivello, in cui la tutela dei diritti è integrata da principi previsti dai Trattati e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, dalla Convenzione europea per i diritti umani e da altri strumenti di diritto internazionale.
Questi testi e soprattutto l'attività interpretativa delle Corti europee hanno arricchito la protezione di ogni persona.
Il dettato della Costituzione è dunque il nostro faro. Ma per migliorare la vita politica e sociale del Paese è necessario l'impegno di tutti. Partecipare ai processi democratici e più in generale alla formazione delle decisioni che ci riguardano rende la nostra comunità più forte e più coesa.
Mi rivolgo in particolare a voi studenti: dovete essere consapevoli che solo partecipando attivamente potrete promuovere le vostre istanze, la vostra visione del mondo. In questi 4 anni ho spesso incontrato studenti. Sono stati tra i confronti più belli e stimolanti. Ne sono uscito sempre arricchito perché il vostro sguardo ci permette di osservare il mondo non in modo statico ma proiettandoci verso il futuro, sentendo la responsabilità di costruirlo nel rispetto proprio di quel principio di attenzione alle nuove generazioni.
Ed è dunque dovere della politica e delle istituzioni assicurare le condizioni per consentire a voi giovani di godere effettivamente dei vostri diritti.
La Camera sta facendo la sua parte non soltanto attraverso le leggi, ma anche proponendo specifiche iniziative dedicate ai più giovani. Cito a titolo di esempio le giornate di formazione a Montecitorio che si svolgono ogni settimana e che abbiamo ripreso in presenza di recente. Permettono di conoscere da vicino i meccanismi parlamentari e di approfondire temi grazie anche al confronto con i deputati e le commissioni competenti.
Auspico che possiate prendere parte a queste iniziative personalmente.
Mi avvio alla conclusione, ringrazio dunque ancora una volta la CGIL-SPI, i docenti e tutti gli studenti che hanno partecipato oggi a questo incontro.