23/12/2018

34° anniversario della strage sul treno Rapido 904 del 23 dicembre 1984

Il Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, ha inviato il seguente messaggio alla Presidente della Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage sul Treno Rapido 904 del 23 dicembre 1984, Rosaria Manzo, in occasione del 34° anniversario della strage:

"In questo giorno, in cui ricordiamo le vittime della strage sul treno Rapido 904 del 23 dicembre 1984, desidero esprimere alle famiglie e ai sopravvissuti un pensiero commosso e i miei sentimenti di affettuosa vicinanza.

In quell'atroce attentato, avvenuto a pochi giorni dal Natale, persero la vita 16 persone, tra le quali tre bambini e un'intera famiglia, che erano in viaggio per raggiungere i propri cari per le imminenti festività. Una strage vile, pensata e progettata proprio allo scopo di provocare il maggior numero possibile di vittime innocenti e di intimidire così gli apparati statali e la parte sana del Paese, scoraggiandone l'impegno nella lotta intrapresa contro il crimine organizzato.

A distanza di trentaquattro anni il Paese intero attende ancora che sia fatta piena luce, come pure per altre pagine oscure della nostra storia repubblicana. Sono troppi gli interrogativi senza risposta e le zone d'ombra; troppe le aspettative di giustizia insoddisfatte di fronte alle quali lo Stato deve, con determinazione e senza ulteriori esitazioni, perseguire la verità, per quanto scomoda e dolorosa essa sia.

Perché una verità parziale equivale ad una verità negata, indebolisce la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni e, dunque, il cuore stesso della nostra democrazia. E rappresenta un'offesa inaccettabile per la memoria delle vittime e per il dolore dei familiari, ai quali esprimo la mia sentita riconoscenza per il lavoro instancabile svolto negli anni per coltivare la riflessione su questa terribile pagina della nostra storia recente.

Verità e memoria costituiscono il debito morale che abbiamo nei confronti di tutte le vittime dello stragismo. È per questo motivo che fin dall'inizio di questa legislatura - in continuità con quanto già fatto nella legislatura precedente - mi sono impegnato a proseguire nella declassificazione e pubblicazione dei documenti "segreti" o "riservati", acquisiti dalle varie Commissioni parlamentari d'inchiesta che hanno operato negli anni scorsi. Dobbiamo infatti mettere a disposizione della collettività il maggior numero di informazioni e dati utili a ricostruire la verità storica sulle vicende oscure del nostro passato.

Tutte le componenti del Paese - istituzionali, politiche, civili - devono contribuire a quell'esercizio di memoria indispensabile per alimentare una più matura consapevolezza collettiva sui rischi che ancora oggi può correre la nostra democrazia. Come è altrettanto necessario infondere fiducia, soprattutto fra le nuove generazioni, nella capacità dello Stato di confrontarsi, con le armi della legalità e della giustizia, con una stagione così drammatica."