06/08/2018

73° anniversario dell’esplosione della bomba atomica a Hiroshima

Il Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, ha inviato il seguente messaggio al Presidente del Comitato 'Terra e Pace', Athos De Luca, in occasione della manifestazione promossa per ricordare il 73° anniversario dell'esplosione della bomba atomica a Hiroshima:

"In occasione del 73° anniversario dell'esplosione della bomba atomica a Hiroshima, desidero rivolgere il mio saluto più cordiale a tutti gli intervenuti alla tradizionale manifestazione promossa dal Comitato "Terra e pace".

Il 6 agosto del 1945 l'atomica colpì la città di Hiroshima e, tre giorni dopo, quella di Nagasaki, provocando effetti devastanti: migliaia di persone morte o gravemente menomate, anche a distanza di anni dall'evento a causa delle radiazioni, città distrutte, una ferita insanabile per tutta l'umanità.

Nonostante gli effetti, quei tragici eventi segnarono anche l'inizio di una corsa scellerata, da parte di molti Paesi, al riarmo nucleare.

Si fa fatica oggi a immaginare come, dopo tanti anni, la comunità internazionale debba continuare a misurarsi con negoziati complessi e logoranti sulla non proliferazione nucleare e, soprattutto, come la stabilità planetaria sia ancora fondata sull'equilibrio del terrore, sul ricatto reciproco e sull'effetto deterrente di un arsenale atomico.

Eppure in un mondo in cui è pressante l'esigenza di affrontare nuove e antiche lacerazioni - causate dalle guerre, da una diffusa povertà, dal terrorismo, dagli eventi migratori di massa, da condizioni climatiche e ambientali estreme - l'arma nucleare rappresenta uno di quei temi che l'umanità avrebbe dovuto da tempo lasciarsi alle spalle.

La ricorrenza odierna richiama dunque tutti, a partire dalle Istituzioni e dalla politica, al dovere di mettere in campo tutti gli strumenti necessari alla costruzione di una pace autentica e duratura.

Un dovere che trova fondamento anche in cruciali ragioni di sicurezza ambientale, che scaturiscono dagli elevatissimi rischi legati all'uso militare del nucleare. E che risponde anche a evidenti criteri di sostenibilità economica: le cospicue risorse impegnate in modo insensato per questi armamenti potrebbero essere proficuamente destinate a interventi strategici per il bene della collettività.

Il futuro del nostro pianeta ha bisogno di pace, di cooperazione, di pratiche politiche ispirate al multilateralismo, di modelli di sviluppo sostenibili, di energia pulita, nel rispetto incondizionato della dignità dell'uomo e dei diritti fondamentali. Tutti elementi che definiscono un progetto di convivenza fondato sulla solidarietà tra i popoli; un progetto, dunque, nel quale non vi può essere spazio per programmi nucleari e armi di distruzione di massa.

Con questo auspicio, e ringraziandovi per l'attenzione che avete inteso rivolgermi, auguro il miglior successo alla vostra iniziativa, unitamente alle più vive congratulazioni ai vincitori di questa edizione del Premio "Terra e Pace"."