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Trentaseiesimo anniversario della barbara uccisione di Rocco Chinnici
Il Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, ha inviato il seguente messaggio al Presidente della Fondazione Rocco Chinnici, Avv. Giovanni Chinnici, in occasione del trentaseiesimo anniversario della barbara uccisione di Rocco Chinnici:
"Desidero esprimere la mia più sentita vicinanza ai partecipanti agli eventi organizzati in memoria del trentaseiesimo anniversario della barbara uccisione di Rocco Chinnici, degli uomini della sua scorta - il maresciallo dei Carabinieri Mario Trapassi e l'appuntato Salvatore Bartolotta - e di Stefano Li Sacchi, il portiere del palazzo di via Pipitone Federico ove avvenne l'agguato.
A lei in particolare, caro Presidente, e ai suoi familiari, rinnovo i sentimenti della solidarietà mia personale e di tutta la Camera dei deputati, unitamente all'apprezzamento per le iniziative di cui la Fondazione Rocco Chinnici si fa promotrice, allo scopo di custodire l'impegno professionale e l'eredità ideale di suo padre.
Ripensiamo con amarezza e rimpianto alla sua figura di magistrato, alla passione con cui portava avanti l'impegno di contrasto alla mafia, alle notevoli capacità investigative che lo convinsero ben presto di come il fenomeno mafioso richiedesse una rete di sinergie e di competenze da mettere in campo per una strategia innovativa, da affidare a giovani magistrati fortemente motivati. Fu così che nacque il "pool antimafia" di cui fecero parte anche Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Di Rocco Chinnici ricordiamo anche la generosa attenzione nei confronti degli studenti, cui rivolgeva importanti lezioni sul tema della legalità, esortandoli a farsi protagonisti attivi di un cambiamento culturale capace di minare alla radice la mentalità mafiosa.
Intuizione, anche questa, lungimirante e di grande attualità. A nulla o a poco serviranno gli strumenti repressivi, se non si risolvono i problemi del territorio: le lacune nel sistema socio-familiare, la dispersione scolastica, la mancanza di un lavoro dignitoso, la povertà, le diseguaglianze e la marginalità. Se, in definitiva, le Istituzioni e la politica, innanzitutto, non intervengono su quei fattori che consentono al sistema mafioso di resistere e, addirittura, di rafforzarsi.
Il ricordo di Rocco Chinnici dovrebbe, dunque, servire soprattutto a questo: a stimolare, nella lotta contro la mafia, una risposta sempre più ampia e partecipe, che si esprima come battaglia investigativa e giudiziaria, ma anche come politica attiva di sviluppo, di contrasto delle diseguaglianze sociali, di denuncia corale contro le pratiche collusive e contro le tante forme di corruzione e illegalità.
Ciò richiede impegno, rigore, sensibilità civica e, soprattutto, ostinazione nel non rinunciare mai ad immaginare la possibilità di creare un Paese migliore.
Con questo auspicio, e ringraziandovi per l'attenzione che avete inteso rivolgermi, invio a tutti i presenti il mio saluto più cordiale."