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Settantacinquesimo anniversario della bomba atomica sulla città di Hiroshima
Il Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, ha inviato il seguente messaggio al Presidente del Comitato 'Terra e Pace', Athos de Luca, in occasione del settantacinquesimo anniversario della bomba atomica sulla città di Hiroshima:
"Desidero rivolgere il mio saluto più sentito ai partecipanti alla commemorazione organizzata dal Comitato "Terra e Pace" in occasione del settantacinquesimo anniversario della bomba atomica sulla città giapponese di Hiroshima.
Un evento che rappresenta, insieme a quello di Nagasaki avvenuto tre giorni dopo, una delle pagine più buie della storia, una svolta tragica che ha trascinato l'intera umanità sull'orlo del baratro.
Da quel momento, l'applicazione del nucleare in campo militare è diventata simbolo di morte e di devastazione, ma anche di una strategia geopolitica fondata sull'equilibrio del terrore e del sospetto; di un logorante braccio di ferro tra superpotenze; di una dissennata corsa al riarmo che, da allora, ha disperso ingenti risorse economiche, distogliendo l'attenzione e l'impegno della comunità internazionale da alcune cruciali priorità dei nostri tempi: la grave crisi climatica, il progressivo esaurirsi delle risorse vitali, il costante migrare di popoli in fuga dalla povertà e dalle guerre.
In un recente rapporto, l'International Campaign to Abolish Nuclear Weapons ha stimato che nel 2019 i nove paesi dotati di armi nucleari hanno speso 72.9 miliardi di dollari per l'acquisizione di più di 13.000 armamenti nucleari, una somma che equivale a quasi 139 dollari al minuto, con un incremento di 7,1 miliardi rispetto al 2018. È una stima approssimativa al ribasso che, oltretutto, non tiene conto dei costi "umani" ed "ambientali" legati alla gestione delle armi nucleari.
Nei difficili mesi che stiamo vivendo, segnati da una crisi pandemica che non risparmia nessuna parte del pianeta, il ricordo di Hiroshima deve dunque interrogare profondamente la nostra coscienza; deve, soprattutto, richiamare la comunità internazionale ad un inevitabile cambio di passo che ne orienti il cammino verso la costruzione di una convivenza fondata sul rispetto della dignità e dei diritti.
Il futuro del nostro pianeta ha bisogno di cooperazione e di multilateralismo, di ricerca scientifica e di modelli di sviluppo sostenibili, di lotta ai cambiamenti climatici e di benessere diffuso, di democrazia e di giustizia.
La pace, infatti, non è solo assenza di guerra, è soprattutto l'idea che le ingiustizie possano e debbano essere abbattute costruendo una nuova frontiera di diritti sociali, culturali, civili oltre che politici.
Con questo auspicio, desidero rivolgere le mie congratulazioni all'Associazione Save the Children, assegnataria del Premio "Terra e Pace", e i più fervidi auguri ai promotori dell'evento per il suo pieno successo."