27/05/2022
Firenze

Anniversario della Strage di via dei Georgofili di Firenze

Il Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, ha inviato il seguente messaggio a Luigi Dainelli, Presidente della Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage di via dei Georgofili di Firenze, in occasione dell'anniversario della strage:

"Desidero rivolgere ai familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili i sentimenti di solidarietà e di partecipazione della Camera dei deputati e miei personali.

Nella micidiale esplosione messa a punto dalla mafia nel cuore di Firenze nella notte del 27 maggio di ventinove anni fa morirono Angela Fiume, custode dell'Accademia dei Georgofili, suo marito Fabrizio Nencioni, le loro bambine Nadia e Caterina, e Dario Capolicchio, studente universitario. Ci furono anche decine di feriti e ingenti danni al patrimonio artistico. Il contraccolpo emotivo percorse tutto il Paese che si trovava, ancora una volta, a misurarsi con la spietata e vigliacca regia stragista.

Elaborare eventi così dolorosi richiede prima di tutto un esercizio di verità, quale segno più evidente della capacità dello Stato di fornire risposte chiare e definitive alle istanze di verità e di giustizia sollevate non soltanto dai familiari delle vittime, ma da tutto il Paese.

La lunga storia dello stragismo italiano emersa dai lunghi e complessi iter giudiziari ha evidenziato, anche in questo caso, connivenze tra criminalità organizzata, gruppi terroristici e pericolose metastasi all'interno degli apparati dello Stato, vere e proprie devianze finalizzate a provocare un corto circuito della democrazia.

Il bersaglio di questa, come di altre stragi, era dunque la nostra convivenza pacifica, la libertà dei cittadini, la possibilità di portare avanti un cammino di emancipazione sociale e civile.

Le tante vite spezzate dalle bombe della stagione stragista, a cominciare da quelle di Nadia e Caterina Nencioni, rispettivamente 9 anni e cinquanta giorni, sono dunque il simbolo di un feroce attentato alla democrazia.

Il Paese non si è piegato al ricatto della violenza e ha saputo reagire con la forza della legge e con la perseveranza dei magistrati. Va tuttavia ribadito che, di fronte a tutto questo, non vi possono essere verità indicibili; soprattutto, non si possono evocare ragioni di Stato che, dopo tanti anni, hanno per lo più perduto la loro ragione d'essere; è dunque doveroso scrivere le pagine di quella storia drammatica e riempire tutti quegli spazi vuoti che rendono illeggibili o confusi i contorni del nostro recente passato.

La verità rappresenta una delle armi più potenti per difenderci da simili tragedie future, perché ci aiuta a comprendere e a riflettere.

Va dunque ribadita con forza la necessità che tutte le istituzioni operino con sempre maggior impegno per rimuovere ogni segreto ed ogni zona grigia dalla storia d'Italia.

La Camera dei deputati ha fatto passi importanti in questa direzione, portando avanti un'opera di declassificazione e pubblicazione degli atti formati o acquisiti dalle commissioni parlamentari di inchiesta nell'ottica di un percorso di trasparenza e di maturazione civile.

Sono convinto che il nostro Paese saprà essere all'altezza di questa sfida che ci vede tutti, nessuno escluso, impegnati in prima linea.

Vi giungano quindi i miei sinceri auguri per il miglior esito dell'evento."