Lettera congiunta dei Presidenti dei Parlamenti di Italia, Francia, Grecia, Spagna, Slovenia, Portogallo, Lussemburgo alle istituzioni europee
Su iniziativa del Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, i Presidenti di dieci assemblee dei parlamenti di sette Stati membri (Francia, Grecia, Spagna, Lussemburgo, Portogallo, Slovenia) hanno sottoscritto una lettera trasmessa ai rappresentanti delle principali istituzioni dell'Unione europea sulle misure e le politiche da adottare per contrastare - in un'ottica di solidarietà e condivisione - la crisi sanitaria ed economica in seguito all'epidemia da COVID 19.
Destinatari della lettera inviata sono il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli, il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, il Presidente del Consiglio dell'Unione europea Andrej Plenković, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, la Presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde e il Presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno.
Di seguito il testo della lettera:
"Gentile Presidente,
la tragica emergenza del COVID-19, con l'impatto pesantissimo che sta producendo sul piano sanitario, economico e sociale, costituisce un fenomeno del tutto imprevedibile e senza precedenti per le sue dimensioni globali che ha sconvolto abitudini e ritmi di vita delle nostre società.
Siamo chiamati ad affrontare un nemico di cui ancora poco si conosce, se non la estrema pericolosità in primo luogo in termini di vite umane e per il benessere delle nostre società.
I costi della pandemia e la sua durata non sono al momento quantificabili: in ogni caso, già oggi gli effetti di un sostanziale blocco dei movimenti, degli scambi e di molta parte delle attività economiche si fanno sentire molto duramente nella esperienza quotidiana di tutti noi cittadini di un Continente che risulta particolarmente colpito.
E' evidente il rischio della perdita di tanti posti di lavoro, della definitiva chiusura di tante imprese e di una crescente marginalizzazione di larghe fasce di popolazione: la condizione di disagio e di frustrazione che può derivarne può minare la stessa tenuta dei sistemi democratici.
L'Unione europea e ciascuno dei nostri Paesi sono chiamati ad affrontare uno sforzo eccezionale per arginare e porre rimedio alle conseguenze più drammatiche della pandemia. Le ingenti dimensioni delle risorse messe in campo a questo scopo da altri Paesi devono indurci a lavorare per una risposta coordinata e condivisa per evitare che l'Europa nel suo complesso risulti meno attrezzata del necessario.
Le Istituzioni dell'Unione hanno già adottato importanti misure e ne stanno preparando altre che si accompagnano agli sforzi compiuti da ciascun Paese.
La gravità della situazione, richiede, secondo lo spirito di solidarietà che costituisce uno dei fondamenti dell'integrazione europea, la mobilitazione di risorse senza precedenti, specialmente nell'Eurozona.
Occorre in particolare garantire ai nostri Paesi un finanziamento stabile, sostenibile e a lungo termine di tutte le politiche necessarie a contrastare i danni causati dalla pandemia, inclusi gli investimenti finalizzati a sviluppare una strategia industriale europea.
In questa chiave, è necessario esplorare tutte le soluzioni e opportunità che si potrebbero mettere in campo, incluso, tra gli altri, il ricorso a strumenti finanziari o a un fondo di solidarietà emessi da una Istituzione o organo dell'UE per raccogliere risorse e investimenti a beneficio di tutti gli Stati Membri.
Su questi temi occorre far prevalere la obiettiva valutazione dei risultati che potrebbero derivarne per massimizzare le risorse e gli investimenti che potrebbero essere attivati nella lotta al COVID-19.
Occorrerebbe ragionare e operare con lungimiranza avendo come riferimento quel principio di condivisione, solidarietà e cooperazione che ha ispirato la nascita dell'Unione europea. Dobbiamo pertanto perseguire un compromesso avanzato tra le diverse visioni e i diversi interessi degli Stati Membri. Chi è in prima linea in questo momento difficile, chi sta facendo enormi sacrifici, i lavoratori, le famiglie, tutta la nostra comunità europea si aspetta una risposta efficace che sia frutto di confronto, collaborazione e coesione.
Oltre ad assicurare la stabilità essenziale all'Unione Economica e Monetaria dell'Unione e garantire il corretto funzionamento del mercato interno, dobbiamo dimostrare che l'Unione Europea, insieme a tutti i suoi Stati membri, è impegnata a dare, in una fase così difficile, una risposta concreta e tempestiva alle aspettative e ai bisogni delle persone, a non lasciare nessuno indietro, a disegnare un futuro comune.
Inoltre, è di fondamentale importanza sviluppare una sovranità industriale europea, specialmente per produrre beni e materiali essenziali nel settore della salute pubblica e coordinare tutti gli Stati Membri al fine di garantire meccanismi di solidarietà per affrontare future pandemie. Dovrebbe essere avviato un dialogo franco con i Paesi extra-UE per promuovere la sicurezza alimentare e elevati standard di igiene, come quelli adottati all'interno dell'Unione europea, al fine di prevenire l'emergenza e la diffusione di nuove pandemie.
Nel confronto che su questi temi si sta svolgendo è essenziale che siano coinvolti i Parlamenti quale istituzioni rappresentative, espressione più alta della democrazia e delle istanze delle nostre popolazioni.
Le nostre assemblee stanno contribuendo, nei rispettivi ordinamenti costituzionali e in conformità con i propri regolamenti parlamentari, alla adozione di misure straordinarie per il contenimento della pandemia, per il rafforzamento dei sistemi sanitari, per la salvaguardia della produzione e della distribuzione di beni e servizi essenziali e per limitare gli effetti negativi sull'economia e l'occupazione. Riteniamo fondamentale che i parlamenti nazionali svolgano un ruolo attivo anche nella definizione a livello europeo di soluzioni adeguate per garantire il superamento dell'emergenza, che mette in gioco la tutela dei nostri valori comuni, dei diritti e delle libertà fondamentali e la tenuta stessa dei nostri modelli sociali.
Certi di poter contare sulla Sua attenzione, Le inviamo i nostri migliori saluti."
Gerard Larcher, Presidente del Senato francese; Konstantinos Tasoulas, Presidente del Parlamento ellenico; Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato della Repubblica; Roberto Fico, Presidente della Camera dei deputati; Fernand Etgen, Presidente della Camera dei deputati del Lussemburgo; Eduardo Luís Barreto Ferro Rodrigues, Presidente dell'Assemblea della Repubblica del Portogallo; Igor Zorčič, Presidente dell'Assemblea nazionale slovena; Alojz Kovšca, Presidente del Consiglio nazionale della Slovenia; Meritxell Batet Lamaña, Presidente della Congresso dei deputati spagnolo; María Pilar Llop Cuenca, Presidente del Senato della Spagna.
Lettera congiunta dei Presidenti dei Parlamenti di Italia, Francia, Grecia, Spagna, Slovenia, Portogallo, Lussemburgo alle istituzioni europee
Su iniziativa del Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, i Presidenti di dieci assemblee dei parlamenti di sette Stati membri (Francia, Grecia, Spagna, Lussemburgo, Portogallo, Slovenia) hanno sottoscritto una lettera trasmessa ai rappresentanti delle principali istituzioni dell'Unione europea sulle misure e le politiche da adottare per contrastare - in un'ottica di solidarietà e condivisione - la crisi sanitaria ed economica in seguito all'epidemia da COVID 19.
Destinatari della lettera inviata sono il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli, il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, il Presidente del Consiglio dell'Unione europea Andrej Plenković, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, la Presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde e il Presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno.
Di seguito il testo della lettera:
"Gentile Presidente,
la tragica emergenza del COVID-19, con l'impatto pesantissimo che sta producendo sul piano sanitario, economico e sociale, costituisce un fenomeno del tutto imprevedibile e senza precedenti per le sue dimensioni globali che ha sconvolto abitudini e ritmi di vita delle nostre società.
Siamo chiamati ad affrontare un nemico di cui ancora poco si conosce, se non la estrema pericolosità in primo luogo in termini di vite umane e per il benessere delle nostre società.
I costi della pandemia e la sua durata non sono al momento quantificabili: in ogni caso, già oggi gli effetti di un sostanziale blocco dei movimenti, degli scambi e di molta parte delle attività economiche si fanno sentire molto duramente nella esperienza quotidiana di tutti noi cittadini di un Continente che risulta particolarmente colpito.
E' evidente il rischio della perdita di tanti posti di lavoro, della definitiva chiusura di tante imprese e di una crescente marginalizzazione di larghe fasce di popolazione: la condizione di disagio e di frustrazione che può derivarne può minare la stessa tenuta dei sistemi democratici.
L'Unione europea e ciascuno dei nostri Paesi sono chiamati ad affrontare uno sforzo eccezionale per arginare e porre rimedio alle conseguenze più drammatiche della pandemia. Le ingenti dimensioni delle risorse messe in campo a questo scopo da altri Paesi devono indurci a lavorare per una risposta coordinata e condivisa per evitare che l'Europa nel suo complesso risulti meno attrezzata del necessario.
Le Istituzioni dell'Unione hanno già adottato importanti misure e ne stanno preparando altre che si accompagnano agli sforzi compiuti da ciascun Paese.
La gravità della situazione, richiede, secondo lo spirito di solidarietà che costituisce uno dei fondamenti dell'integrazione europea, la mobilitazione di risorse senza precedenti, specialmente nell'Eurozona.
Occorre in particolare garantire ai nostri Paesi un finanziamento stabile, sostenibile e a lungo termine di tutte le politiche necessarie a contrastare i danni causati dalla pandemia, inclusi gli investimenti finalizzati a sviluppare una strategia industriale europea.
In questa chiave, è necessario esplorare tutte le soluzioni e opportunità che si potrebbero mettere in campo, incluso, tra gli altri, il ricorso a strumenti finanziari o a un fondo di solidarietà emessi da una Istituzione o organo dell'UE per raccogliere risorse e investimenti a beneficio di tutti gli Stati Membri.
Su questi temi occorre far prevalere la obiettiva valutazione dei risultati che potrebbero derivarne per massimizzare le risorse e gli investimenti che potrebbero essere attivati nella lotta al COVID-19.
Occorrerebbe ragionare e operare con lungimiranza avendo come riferimento quel principio di condivisione, solidarietà e cooperazione che ha ispirato la nascita dell'Unione europea. Dobbiamo pertanto perseguire un compromesso avanzato tra le diverse visioni e i diversi interessi degli Stati Membri. Chi è in prima linea in questo momento difficile, chi sta facendo enormi sacrifici, i lavoratori, le famiglie, tutta la nostra comunità europea si aspetta una risposta efficace che sia frutto di confronto, collaborazione e coesione.
Oltre ad assicurare la stabilità essenziale all'Unione Economica e Monetaria dell'Unione e garantire il corretto funzionamento del mercato interno, dobbiamo dimostrare che l'Unione Europea, insieme a tutti i suoi Stati membri, è impegnata a dare, in una fase così difficile, una risposta concreta e tempestiva alle aspettative e ai bisogni delle persone, a non lasciare nessuno indietro, a disegnare un futuro comune.
Inoltre, è di fondamentale importanza sviluppare una sovranità industriale europea, specialmente per produrre beni e materiali essenziali nel settore della salute pubblica e coordinare tutti gli Stati Membri al fine di garantire meccanismi di solidarietà per affrontare future pandemie. Dovrebbe essere avviato un dialogo franco con i Paesi extra-UE per promuovere la sicurezza alimentare e elevati standard di igiene, come quelli adottati all'interno dell'Unione europea, al fine di prevenire l'emergenza e la diffusione di nuove pandemie.
Nel confronto che su questi temi si sta svolgendo è essenziale che siano coinvolti i Parlamenti quale istituzioni rappresentative, espressione più alta della democrazia e delle istanze delle nostre popolazioni.
Le nostre assemblee stanno contribuendo, nei rispettivi ordinamenti costituzionali e in conformità con i propri regolamenti parlamentari, alla adozione di misure straordinarie per il contenimento della pandemia, per il rafforzamento dei sistemi sanitari, per la salvaguardia della produzione e della distribuzione di beni e servizi essenziali e per limitare gli effetti negativi sull'economia e l'occupazione. Riteniamo fondamentale che i parlamenti nazionali svolgano un ruolo attivo anche nella definizione a livello europeo di soluzioni adeguate per garantire il superamento dell'emergenza, che mette in gioco la tutela dei nostri valori comuni, dei diritti e delle libertà fondamentali e la tenuta stessa dei nostri modelli sociali.
Certi di poter contare sulla Sua attenzione, Le inviamo i nostri migliori saluti."
Gerard Larcher, Presidente del Senato francese; Konstantinos Tasoulas, Presidente del Parlamento ellenico; Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato della Repubblica; Roberto Fico, Presidente della Camera dei deputati; Fernand Etgen, Presidente della Camera dei deputati del Lussemburgo; Eduardo Luís Barreto Ferro Rodrigues, Presidente dell'Assemblea della Repubblica del Portogallo; Igor Zorčič, Presidente dell'Assemblea nazionale slovena; Alojz Kovšca, Presidente del Consiglio nazionale della Slovenia; Meritxell Batet Lamaña, Presidente della Congresso dei deputati spagnolo; María Pilar Llop Cuenca, Presidente del Senato della Spagna.