Partecipazione alla Cerimonia conclusiva del progetto 'Dalle aule parlamentari alle aule di scuola. Lezioni di Costituzione'
Buon pomeriggio a tutte e a tutti.
Dichiaro aperti i lavori della cerimonia conclusiva del progetto «Dalle aule parlamentari alle aule di scuola. Lezioni di Costituzione».
Desidero anzitutto ringraziare i ragazzi della Scuola Primaria "Giosuè Carducci" di Bologna che hanno eseguito l'Inno nazionale sotto la direzione della Maestra Gisella Gaudenzi, responsabile del settore didattico-educativo della Fondazione Mariele Ventre. E saluto Maria Antonietta, sorella di Mariele Ventre, presente in Aula.
Saluto il Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti CASELLATI e ricordo che lo scorso anno questa manifestazione ha avuto luogo proprio nell'Aula di palazzo Madama.
Saluto i componenti dei Comitati di valutazione della Camera dei deputati e del Senato presenti oggi: le deputate Valentina Aprea, Mirella Liuzzi e i senatori Enrico Aimi, Simona Flavia Malpezzi, Michela Montevecchi e Mario Pittoni.
Ringrazio il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca scientifica che da sempre sostiene con convinzione e dedizione il progetto Lezioni di Costituzione.
Ringrazio infine, con sincero affetto, tutti gli studenti e gli insegnanti che prendono parte a questa giornata.
È per me un grande piacere e onore poter celebrare con voi, per la prima volta dal mio insediamento, la più importante festa del nostro Paese.
Una ricorrenza che assume quest'anno un significato speciale perché si intreccia con altri due importanti anniversari.
Settanta anni fa entrava infatti in vigore la nostra Costituzione repubblicana, che è il frutto del sacrificio di tanti uomini e tante donne nella lotta contro il nazifascismo, ai quali va il nostro pensiero e la nostra riconoscenza.
E cento anni fa, il 20 novembre 1918, venne inaugurata la nuova Aula di Palazzo Montecitorio, progettata dall'architetto Ernesto Basile. Questo luogo meraviglioso nel quale si esprime la sovranità popolare e che è casa vostra e di tutti i cittadini.
Non poteva esserci modo più significativo per celebrare queste ricorrenze che incontrare voi. Voi che ai principi e valori della Costituzione - e quindi alla base della democrazia del nostro Paese - avete dedicato i progetti che premieremo oggi.
Dai vostri lavori emerge un grande entusiasmo combinato con una sensibilità e con uno spirito critico non comuni.
Emerge la consapevolezza che libertà, dignità, solidarietà, eguaglianza e legalità sono conquiste non scontate, che vanno coltivate, condivise e protette quotidianamente.
Sono parole e concetti che offrono una chiave di lettura della nostra storia, certo, ma che allo stesso tempo sono in evoluzione, perché la loro portata si amplia costantemente.
Come ha scritto un grande costituzionalista e pensatore contemporaneo, Peter Häberle, il testo della Costituzione non è solo un testo giuridico, ma è un testo culturale: perché è lo specchio in cui continuiamo a rifletterci ogni giorno, ed è il fondamento della speranza di un popolo.
Per questo è significativo che dai vostri lavori emerga proprio la volontà di impegnarvi in modo attivo per divulgare e dare concreta attuazione al dettato della Costituzione.
Mi ha inoltre colpito la capacità di esprimere le vostre idee e proposte con linguaggi originali, utilizzando le opportunità offerte dai nuovi strumenti tecnologici.
Tutto ciò costituisce una risorsa preziosa per la nostra democrazia, tanto più in una fase in cui in una parte dell'opinione pubblica sembrano spesso prevalere sentimenti negativi di sfiducia se non di rassegnazione verso la capacità delle Istituzioni di soddisfare le proprie aspettative.
È infatti attraverso la partecipazione attiva di ciascuno alla vita civile e democratica che si può contribuire a rendere migliore il nostro paese.
In questa prospettiva, ritengo che l'apertura della nostra istituzione ai cittadini, soprattutto a quelli più giovani come voi, debba costituire una delle priorità di questa legislatura, come ho voluto sottolineare nel mio discorso di insediamento,
Una apertura che deve essere operata anzitutto in senso fisico. Ricordo che, dopo la conclusione di questo evento, si svolgerà - come ogni mese - l'iniziativa Montecitorio porte aperte: chiunque potrà accedere e visitare questo palazzo.
E ricordo che abbiamo, in avvio di questa legislatura, reso pubbliche sul sito istituzionale le modalità attraverso le quali cittadini e associazioni possono chiedere di utilizzare le sale della Camera per eventi e incontri su temi di particolare rilevanza istituzionale e sociale.
Ma credo che l'apertura dell'Istituzione vada anche e soprattutto perseguita attraverso la valorizzazione di tutti gli strumenti di partecipazione dei cittadini al processo legislativo e, più in generale, della definizione delle politiche pubbliche.
Coinvolgere le persone nella vita delle istituzioni e nei processi decisionali non risponde soltanto ai principi della nostra Costituzione e a quelli iscritti nel Trattato sull'Unione europea.
È anche una via fondamentale per assicurare la qualità delle decisioni pubbliche come pure la loro trasparenza e condivisione. E per ridurre ulteriormente il senso di distanza e la crisi di fiducia dei cittadini verso chi fa politica.
Credo fermamente - consentitemi di richiamare ancora il mio discorso di insediamento - che il Parlamento debba essere un'istituzione pensante, un'istituzione culturale che si interroga su che cosa deve fare. E che sia capace di esprimere una visione di Paese. E per fare questo il Parlamento deve saper ascoltare i cittadini per dare una risposta ai loro bisogni.
Gli strumenti di democrazia partecipativa non si pongono dunque in contrapposizione alla democrazia rappresentativa ma al contrario la rafforzano.
Rafforzano il rapporto tra elettori ed eletti e quindi la legittimazione e l'autorevolezza del Parlamento. Rafforzano l'unione e coesione della nostra comunità nazionale.
Le nuove tecnologie digitali - come ci mostrano efficacemente alcuni dei vostri elaborati - offrono straordinarie potenzialità per perseguire questi obiettivi.
Considero dunque prioritario avviare in questa legislatura - sulla scorta di altri Parlamenti europei, primo tra tutti l'Assemblea nazionale francese - una riflessione sulle modalità per promuovere il ricorso a questi strumenti di democrazia partecipativa, rendendone più semplice e certa l'attivazione.
Penso ad esempio alla previsione di tempi certi per l'esame delle proposte di iniziativa popolare da parte delle commissioni. Allo svolgimento di consultazioni pubbliche su specifici temi o progetti di legge. All'inserimento nell'ordine del giorno delle commissioni di temi proposti dai cittadini.
È in questo modo, cari ragazzi e ragazze, che potremo continuare a dare una piena ed effettiva attuazione alla nostra Costituzione.
Partecipazione alla Cerimonia conclusiva del progetto 'Dalle aule parlamentari alle aule di scuola. Lezioni di Costituzione'
Buon pomeriggio a tutte e a tutti.
Dichiaro aperti i lavori della cerimonia conclusiva del progetto «Dalle aule parlamentari alle aule di scuola. Lezioni di Costituzione».
Desidero anzitutto ringraziare i ragazzi della Scuola Primaria "Giosuè Carducci" di Bologna che hanno eseguito l'Inno nazionale sotto la direzione della Maestra Gisella Gaudenzi, responsabile del settore didattico-educativo della Fondazione Mariele Ventre. E saluto Maria Antonietta, sorella di Mariele Ventre, presente in Aula.
Saluto il Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti CASELLATI e ricordo che lo scorso anno questa manifestazione ha avuto luogo proprio nell'Aula di palazzo Madama.
Saluto i componenti dei Comitati di valutazione della Camera dei deputati e del Senato presenti oggi: le deputate Valentina Aprea, Mirella Liuzzi e i senatori Enrico Aimi, Simona Flavia Malpezzi, Michela Montevecchi e Mario Pittoni.
Ringrazio il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca scientifica che da sempre sostiene con convinzione e dedizione il progetto Lezioni di Costituzione.
Ringrazio infine, con sincero affetto, tutti gli studenti e gli insegnanti che prendono parte a questa giornata.
È per me un grande piacere e onore poter celebrare con voi, per la prima volta dal mio insediamento, la più importante festa del nostro Paese.
Una ricorrenza che assume quest'anno un significato speciale perché si intreccia con altri due importanti anniversari.
Settanta anni fa entrava infatti in vigore la nostra Costituzione repubblicana, che è il frutto del sacrificio di tanti uomini e tante donne nella lotta contro il nazifascismo, ai quali va il nostro pensiero e la nostra riconoscenza.
E cento anni fa, il 20 novembre 1918, venne inaugurata la nuova Aula di Palazzo Montecitorio, progettata dall'architetto Ernesto Basile. Questo luogo meraviglioso nel quale si esprime la sovranità popolare e che è casa vostra e di tutti i cittadini.
Non poteva esserci modo più significativo per celebrare queste ricorrenze che incontrare voi. Voi che ai principi e valori della Costituzione - e quindi alla base della democrazia del nostro Paese - avete dedicato i progetti che premieremo oggi.
Dai vostri lavori emerge un grande entusiasmo combinato con una sensibilità e con uno spirito critico non comuni.
Emerge la consapevolezza che libertà, dignità, solidarietà, eguaglianza e legalità sono conquiste non scontate, che vanno coltivate, condivise e protette quotidianamente.
Sono parole e concetti che offrono una chiave di lettura della nostra storia, certo, ma che allo stesso tempo sono in evoluzione, perché la loro portata si amplia costantemente.
Come ha scritto un grande costituzionalista e pensatore contemporaneo, Peter Häberle, il testo della Costituzione non è solo un testo giuridico, ma è un testo culturale: perché è lo specchio in cui continuiamo a rifletterci ogni giorno, ed è il fondamento della speranza di un popolo.
Per questo è significativo che dai vostri lavori emerga proprio la volontà di impegnarvi in modo attivo per divulgare e dare concreta attuazione al dettato della Costituzione.
Mi ha inoltre colpito la capacità di esprimere le vostre idee e proposte con linguaggi originali, utilizzando le opportunità offerte dai nuovi strumenti tecnologici.
Tutto ciò costituisce una risorsa preziosa per la nostra democrazia, tanto più in una fase in cui in una parte dell'opinione pubblica sembrano spesso prevalere sentimenti negativi di sfiducia se non di rassegnazione verso la capacità delle Istituzioni di soddisfare le proprie aspettative.
È infatti attraverso la partecipazione attiva di ciascuno alla vita civile e democratica che si può contribuire a rendere migliore il nostro paese.
In questa prospettiva, ritengo che l'apertura della nostra istituzione ai cittadini, soprattutto a quelli più giovani come voi, debba costituire una delle priorità di questa legislatura, come ho voluto sottolineare nel mio discorso di insediamento,
Una apertura che deve essere operata anzitutto in senso fisico. Ricordo che, dopo la conclusione di questo evento, si svolgerà - come ogni mese - l'iniziativa Montecitorio porte aperte: chiunque potrà accedere e visitare questo palazzo.
E ricordo che abbiamo, in avvio di questa legislatura, reso pubbliche sul sito istituzionale le modalità attraverso le quali cittadini e associazioni possono chiedere di utilizzare le sale della Camera per eventi e incontri su temi di particolare rilevanza istituzionale e sociale.
Ma credo che l'apertura dell'Istituzione vada anche e soprattutto perseguita attraverso la valorizzazione di tutti gli strumenti di partecipazione dei cittadini al processo legislativo e, più in generale, della definizione delle politiche pubbliche.
Coinvolgere le persone nella vita delle istituzioni e nei processi decisionali non risponde soltanto ai principi della nostra Costituzione e a quelli iscritti nel Trattato sull'Unione europea.
È anche una via fondamentale per assicurare la qualità delle decisioni pubbliche come pure la loro trasparenza e condivisione. E per ridurre ulteriormente il senso di distanza e la crisi di fiducia dei cittadini verso chi fa politica.
Credo fermamente - consentitemi di richiamare ancora il mio discorso di insediamento - che il Parlamento debba essere un'istituzione pensante, un'istituzione culturale che si interroga su che cosa deve fare. E che sia capace di esprimere una visione di Paese. E per fare questo il Parlamento deve saper ascoltare i cittadini per dare una risposta ai loro bisogni.
Gli strumenti di democrazia partecipativa non si pongono dunque in contrapposizione alla democrazia rappresentativa ma al contrario la rafforzano.
Rafforzano il rapporto tra elettori ed eletti e quindi la legittimazione e l'autorevolezza del Parlamento. Rafforzano l'unione e coesione della nostra comunità nazionale.
Le nuove tecnologie digitali - come ci mostrano efficacemente alcuni dei vostri elaborati - offrono straordinarie potenzialità per perseguire questi obiettivi.
Considero dunque prioritario avviare in questa legislatura - sulla scorta di altri Parlamenti europei, primo tra tutti l'Assemblea nazionale francese - una riflessione sulle modalità per promuovere il ricorso a questi strumenti di democrazia partecipativa, rendendone più semplice e certa l'attivazione.
Penso ad esempio alla previsione di tempi certi per l'esame delle proposte di iniziativa popolare da parte delle commissioni. Allo svolgimento di consultazioni pubbliche su specifici temi o progetti di legge. All'inserimento nell'ordine del giorno delle commissioni di temi proposti dai cittadini.
È in questo modo, cari ragazzi e ragazze, che potremo continuare a dare una piena ed effettiva attuazione alla nostra Costituzione.
Grazie a tutti e buona Festa della Repubblica!