12/02/2019
Montecitorio, Sala della Lupa

Convegno ‘Matera 2019: il 5G e il digitale al servizio della cultura’

Buongiorno a tutte e a tutti,

Grazie alla collega Mirella Liuzzi, Segretaria di Presidenza della Camera, per l'invito.

Saluto il Sottosegretario ai beni e alle attività culturali, Gianluca Vacca, il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggeri e gli altri relatori.

Sono davvero contento di poter celebrare anche alla Camera dei deputati, grazie all'iniziativa di oggi, Matera quale Capitale europea della Cultura per il 2019.

Un riconoscimento questo molto importante non solo per la città ma per tutto il nostro Paese, e in particolare per il Mezzogiorno. Mezzogiorno di cui Matera costituisce un simbolo significativo di volontà tenace e azione di rilancio; una eccellenza che nasce dalla capacità di combinare la propria identità e radici culturali, storiche, artistiche con politiche di valorizzazione epromozione innovative.

Di questa apertura alla innovazione è certamente parte essenziale la sperimentazione 5G e la digitalizzazione, su cui si concentrerà questo evento. Matera è infatti una delle città in cui è stata avviata questa sperimentazione.

La tecnologia 5G ha, come è noto, straordinarie potenzialità, consentendo di offrire il servizio in aree più estese con minori costi, in particolare relativi al cablaggio e alla relativa manutenzione. È per queste ragioni che essa può consentire nuove o comunque migliori applicazioni e servizi in vari ambiti. Si tratta dunque di uno strumento potente per rendere le nostre città, di ogni dimensione, vere e proprie smart cities e per migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Un pieno ed effettivo utilizzo di queste potenzialità richiede tuttavia la capacità delle Istituzioni pubbliche e degli operatori di settore di garantire, per un verso, la neutralità della rete e, per altro verso, la più ampia copertura territoriale, anche delle zone rurali. Obiettivi che discendono a mio avviso dagli stessi principi costituzionali ed europei, in quanto sono condizioni essenziali per assicurare l'eguaglianza, le pari opportunità, la coesione economica, sociale e territoriale.

Occorre dunque mettere in campo gli investimenti pubblici e privati e le altre misure legislative e regolative necessari per consentire a tutti di accedere al 5G. In questo modo potremmo superare l'inaccettabile digital divide che si registra nel nostro Paese: ricordo che attualmente solo il 22% delle famiglie italiane ha accesso alla banda ultralarga a fronte di una media europea del 58%.

L'incontro di oggi ha il merito di esaminare tutte le potenzialità del 5G e dei servizi digitali in un settore specifico di straordinaria importanza per Matera e per il nostro Paese: quello della cultura.

Condivido quanto detto dal Presidente Mattarella che ha parlato della cultura come "tessuto connettivo della civiltà europea" e di cultura che "include, che genera solidarietà; e che muove dai luoghi, dalle radici storiche".

Per questo sono convinto che la tecnologia applicata correttamente ai beni culturali possa produrre straordinari benefici per la loro valorizzazione e per la crescita del nostro Paese.

Un esempio sono sicuramente le applicazioni di realtà aumentata e virtuale di cui ci viene offerta una dimostrazione nella Sala Moro.

Più in generale, la digitalizzazione e l'indicizzazione del patrimonio culturale possono promuovere un intreccio tra saperi diversi, assicurando una visione culturale più ampia e una narrazione integrata secondo diverse chiavi di lettura. Penso ad esempio alla possibilità di comprendere meglio le implicazioni tra il patrimonio storico-artistico e quello ambientale e antropologico. Di capire come la comunità locale abbia plasmato l'architettura e il paesaggio. Di arricchire, dunque, di "aumentare" la realtà, non di sostituirla.

Gli strumenti digitali possono dunque consentire sia a chi vive e lavora in una città, sia ai turisti, una comprensione a 360 gradi della complessità dei vari fattori che rendono ciascun luogo unico e prezioso. In questa chiave la tecnologia può e deve essere la via per esaltare l'identità, o meglio le identità di Matera e dei tanti altri siti di grande interesse culturale del nostro Paese. Può contribuire ad impedire la tendenza alla loro "omologazione" e la riduzione dei centri storici a meri sfondi per il turismo di massa.

Ma per fare ciò è necessario declinare anche in questo ambito quei principi e criteri di neutralità e di accesso universale, aperto e non discriminatorio, che ho richiamato in precedenza.

Sono certo che la sperimentazione 5G consentirà a Matera di diventare un polo europeo della scienza applicata alla valorizzazione e alla conservazione del patrimonio culturale.

E che questa esperienza di successo potrà costituire un esempio virtuoso e uno stimolo per l'intero Mezzogiorno e per tutto il Paese.

Grazie.