17/07/2019
Camera dei deputati, Chiostro di Vicolo Valdina

Intervento del Presidente della Camera all'incontro 'I partiti politici di massa e la riforma elettorale' nell'ambito del ciclo di seminari '1919. Anno di cambiamenti e di conflitti. Il Parlamento alla prova della democrazia'

Buonasera a tutti,

e grazie di essere intervenuti a questo secondo appuntamento del ciclo di approfondimenti che la Camera, per iniziativa del Comitato per la documentazione presieduto da Ettore Rosato, ha voluto dedicare al 1919 e ai mutamenti politico-istituzionali che interessarono il nostro Paese.

Saluto e ringrazio vivamente il professor Sabbatucci e la professoressa Serri per la loro disponibilità a partecipare a questo incontro che ha come focus i partiti politici di massa e la riforma elettorale.

Sono molto felice della grande partecipazione di cittadini questa sera. Ci incoraggia a proseguire nel percorso di sempre maggiore apertura delle Istituzioni. Istituzioni che dovete sentire come casa vostra e come luoghi di confronto, approfondimento, riflessione.

La scorsa settimana il professor Gentile, dialogando con Antonio Carioti, ci ha ricordato efficacemente le ragioni per cui il 1919 costituisce un anno cruciale della nostra storia.

Si delineò infatti l'incapacità delle forze politiche e conseguentemente delle Istituzioni di dare seguito alle aspettative di un cambiamento politico e sociale che la fine della Prima guerra mondiale aveva suscitato.

A questo riguardo sono state evocate dal professor Gentile le implicazioni legate all'ingresso nella Camera dei deputati dei partiti politici di massa, in particolare quello socialista e quello popolare, con le elezioni politiche del novembre di quell'anno, le prime svolte secondo la legge elettorale proporzionale approvata nell'estate del 1919.

Oggi avremo modo di approfondire con i nostri ospiti questi aspetti che sono ovviamente di particolare interesse e che riguardano da vicino le correlazioni tra sistema elettorale, rappresentanza e "governabilità".

Anche stasera sono con noi i giovani allievi dell'Accademia d'arte drammatica Silvio d'Amico che leggeranno alcuni stralci dei resoconti d'Aula dell'epoca. Li ringrazio per il loro prezioso contributo e ne approfitto per ringraziare e salutare il direttore dell'Accademia, Daniela Bortignoni, nonché Silvia Calandrelli, responsabile di Rai Cultura che ha curato il contributo video che sarà proiettato a breve.

Proprio la Silvio d'Amico e la Rai erano due centri di cultura che conosceva bene Andrea Camilleri, scomparso oggi. Permettetemi in conclusione di ricordare un grande scrittore e un grande intellettuale che mancherà senz'altro a tutti.

Lascio la parola al professor Sabbatucci e a Mirella Serri.