24/07/2020
Montecitorio, Sala della Regina

Presentazione della Relazione annuale dell'Autorità di regolazione dei trasporti

Buongiorno a tutti e a tutte.

Saluto il Presidente Andrea Camanzi e gli altri componenti del Consiglio dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti.

Saluto la Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli e il Segretario di Presidenza del Senato Sergio Puglia.

Con la presentazione della relazione dell'Autorità oggi alla Camera abbiamo la possibilità di fare il punto su uno dei settori cruciali per il nostro Paese, strettamente legato all'effettiva fruizione dei diritti e delle libertà costituzionali, a partire da quella di circolazione, e al funzionamento del sistema produttivo e delle attività economiche.

Le infrastrutture e i servizi di trasporti sono infatti il sistema circolatorio di un Paese. Ne garantiscono la coesione territoriale ed anche economica e sociale, incidono in misura decisiva sulla qualità della vita di tutti i cittadini, sulla competitività delle imprese, sulla sostenibilità ambientale.

Le competenze attribuite all'Autorità presentano pertanto una grande rilevanza. Vanno dalla regolazione del settore alla definizione dei livelli di qualità dei servizi di trasporto e dei contenuti minimi dei diritti che gli utenti possono rivendicare nei confronti dei gestori. Ed è dunque necessario che non soltanto il Parlamento ma tutta l'opinione pubblica siano informati costantemente sul loro esercizio.

Ciò tanto più alla luce della emergenza sanitaria che - come ci ricorda giustamente il Rapporto presentato oggi - ha colpito in misura fortissima il trasporto, soprattutto di passeggeri, e solleva - nonostante la graduale ripresa - ancora incertezze, condizionando sia le scelte industriali degli operatori sia quelle di mobilità degli utenti.

Dal Rapporto che il Presidente Camanzi illustrerà poi in dettaglio emergono a mio avviso due profili che si impongono all'attenzione di Parlamento e Governo.

Il primo consiste nei persistenti squilibri dei rapporti concessori dei quali è parte l'amministrazione pubblica, come dimostrano vicende di attualità nel settore delle autostrade, degli aeroporti e dei servizi di trasporto pubblico locale. Squilibri rilevati, con riferimento specifico al settore delle autostrade, anche in alcune pronunce dei giudici amministrativi nonché nelle conclusioni, lo scorso mese di dicembre, di una specifica indagine della Corte dei Conti, ribadite dalla Corte stessa in una recente audizione presso la Commissione Lavori pubblici del Senato.

Sono convinto - e ho in parte già avuto modo di dirlo pubblicamente - che occorra procedere con urgenza ad un riequilibrio dei rapporti tra concedente e concessionario in esclusiva funzione dell'interesse pubblico, dando una più concreta attuazione ai principi della concorrenza, della tutela dei consumatori e dell'efficienza gestionale.

Il secondo profilo che risalta dalla lettura del Rapporto è lo sviluppo di un elevato contenzioso innanzi al giudice amministrativo in merito ad alcune decisioni dell'Autorità.

A questo proposito credo si imponga una riflessione approfondita da parte del Legislatore sull'opportunità di rendere più chiare e meno suscettibili di interpretazioni divergenti le norme relative alle competenze dell'Autorità dei trasporti e di altre Autorità indipendenti.

Occorre più in generale evitare che la stratificazione tra le diverse fonti normative - la legislazione europea, quella statale e regionale, i provvedimenti delle autorità - possa essere fonte di incertezza e complessità non necessarie, generando contenzioso ed oneri regolamentari.

Il Rapporto contiene poi anche una interessante serie di dati relativi alle varie modalità di trasporto che permettono di scattare una fotografia dell'assetto del settore e delle abitudini dei cittadini.

Mi limito a richiamarne tre che attengono al trasporto in ambito urbano: - l'auto privata rimane di gran lunga il principale mezzo per recarsi verso scuola e lavoro, rappresentando il 57% del totale degli spostamenti;

- si registra una riduzione del tasso di mobilità sostenibile in ambito comunale nel 2018 rispetto al 2017, dopo una crescita rispetto agli anni precedenti;

- si delinea una progressiva riduzione dell'offerta nazionale di Trasporto Pubblico Locale di Linea dal 2015 al 2018.

Questi dati ci dimostrano che resta ancora molto da fare per assicurare la sostenibilità dei trasporti e più in generale della mobilità soprattutto nelle aree urbane.

Sono convinto che la fase critica che stiamo vivendo, anche in relazione alle regole relative al distanziamento sociale, offra certamente grandi opportunità per promuovere ulteriormente modalità più sostenibili per gli spostamenti.

Ma richiede anche nuovi e continui investimenti per migliorare ed ampliare l'offerta, per tutti i cittadini, dei trasporti pubblici, su gomma e su ferro.

Gli stanziamenti che l'Italia riceverà dall'Unione europea - per effetto dell'accordo definito martedì scorso dal Consiglio europeo - offrono grandi e forse irripetibili opportunità per ammodernare ed ampliare la rete esistente di ferrovie, metropolitane, tram, autobus.

E di ridisegnare completamente il modo di circolare nelle nostre città e in generale in tutto il territorio nazionale, riducendo le distanze tra tutte le aree del Paese. Precondizione per garantire il rilancio delle aree in ritardo di sviluppo - a partire dalle aree interne del Mezzogiorno - ed evitarne lo spopolamento.

Sono certo che tutte le istituzioni, ciascuna secondo le sue competenze, saprà fare la sua parte in questa direzione.

Vi ringrazio.