25/11/2020

Intervento del Presidente all'iniziativa in videoconferenza 'Non chiedermelo. Non è importante', in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

Buongiorno a tutti

Ringrazio la Vicepresidente Maria Edera Spadoni per aver promosso l'iniziativa di oggi in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. E saluto la Ministra alle pari opportunità Elena Bonetti che interverrà in collegamento.

Questa giornata costituisce un importante momento di riflessione su una questione quanto mai grave e attuale, ed è necessaria per ribadire l'impegno di tutti, innanzitutto delle istituzioni, per non lasciare sole le donne e contrastare ogni tipo di violenza. Un impegno che ci deve vedere tutti in prima linea, ogni giorno.

Voglio parlare di un episodio purtroppo emblematico. Un episodio doloroso per una famiglia e per l'intera comunità, quello di Marianna Manduca, uccisa brutalmente nel 2007 a Palagonìa, vicino Catania, dall'ex marito dopo anni di violenze e minacce. E dopo dodici denunce. Purtroppo non è stato fatto abbastanza per proteggerla. E questo non può succedere, non deve succedere. Mi auguro che adesso si possa trovare una soluzione giusta per la vicenda che riguarda il risarcimento ai figli.

Purtroppo la violenza contro le donne è fenomeno di carattere strutturale e non emergenziale, che affonda le sue radici in una molteplicità di fattori di ordine culturale, sociale ed economico.

Ne sono triste testimonianza - oltre al numero inaccettabile di omicidi in ambito familiare o sentimentale di cui sono vittime le donne - una serie di dati da cui emerge come durante il periodo di confinamento dovuto alla pandemia siano cresciuti i casi di violenza sia fisica che psicologica sulle donne. E siano aumentate le chiamate al numero antiviolenza 1522.

A conferma del fatto che è soprattutto tra le mura domestiche che le donne rischiano di più.

Quella contro le donne è una violenza inaccettabile, a cui bisogna reagire come comunità: cittadini, associazioni, Istituzioni.

Negli ultimi anni il Parlamento ha adottato importanti misure per la prevenzione e il contrasto, a partire dalla ratifica nel 2013 della Convenzione di Istanbul. Sono state introdotte disposizioni per la tutela dei figli delle vittime di omicidio in ambito familiare. E da ultimo, in questa legislatura, è stato approvato il Codice Rosso.

Ma dobbiamo fare di più, consapevoli che la nostra società deve fare passi in avanti dal punto di vista culturale e che occorre porre fine a persistenti situazioni di diseguaglianza.

Nessun intervento normativo però potrà avere successo se non sapremo anche proseguire nell'azione educativa intrapresa per affermare il rispetto pieno ed incondizionato della dignità delle donne e di tutte le persone, rimuovendo stereotipi e pregiudizi persistenti e inaccettabili.

Come quelli che accompagnano la domanda "Com'eri vestita", una delle agghiaccianti domande che vengono rivolte a chi ha subito uno stupro. Ed è la frase scelta come titolo del progetto di cui parla il video che a breve sarà trasmesso dalla webtv della Camera. Ci tengo - a questo proposito - a ringraziare di cuore Paola Cortellesi per il suo prezioso contributo e la vicepresidente Spadoni per aver voluto questa iniziativa.

Passo ora la parola alla Ministra Bonetti.