10/12/2020
Camera dei deputati

Videomessaggio inviato alla Maratona dei diritti umani organizzato dall'Arci Campania, Stati Generali delle Donne e Arcigay Napoli in occasione della Giornata internazionale dei diritti umani

Buon pomeriggio a tutti.

E grazie per avermi invitato a questa Maratona dei diritti.

«Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza».

È con queste semplici ma significative parole che inizia la Dichiarazione universale dei diritti umani, promulgata proprio il 10 dicembre del 1948. Un punto di riferimento per tutti.

Fu grazie a queste parole che si innescò un processo virtuoso: non solo per affermare la centralità della dignità della persona e dei diritti fondamentali negli ordinamenti costituzionali nazionali, ma anche per predisporre ulteriori strumenti internazionali di tutela, primo tra tutti la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, di cui quest'anno è stato celebrato il 70° anniversario.

Eppure, a distanza di settantadue anni ci sono centinaia di milioni di persone private di diritti umani fondamentali. E questo avviene anche in Paesi democratici e che hanno fatto enormi passi in avanti su questi temi. Si continuano a registrare anche qui violenze, discriminazioni e pregiudizi, soprattutto nei confronti di categorie caratterizzate da elementi di fragilità.

Questo significa che non possiamo mai abbassare la guardia. Diritti e libertà si alimentano quotidianamente: vanno tutelati, valorizzati, rafforzati.

Non può esistere individuo, non può esserci una vita vissuta dignitosamente, senza libertà vera e riconosciuta. Come non può esistere una comunità degna di questo nome se non fa il possibile per difendere il diritto e l'esigenza di libertà di ogni essere umano.

La giornata internazionale dei diritti umani - e questo momento di confronto - ci offrono quindi l'occasione per ribadirlo e rinsaldare le ragioni della dignità e di rispetto della persona, quale punto fermo e non negoziabile della convivenza civile. E per rinnovare l'impegno di tutti a rendere la nostra comunità sempre inclusiva, aperta, rispettosa dell'altro.

Ogni atto discriminatorio, ogni insulto, ogni violenza è una ferita dolorosa inferta non solo al singolo, ma a tutta la società.

È assolutamente inaccettabile che ogni giorno milioni di persone nel mondo si sentano additate e siano discriminate per il loro orientamento sessuale. Ugualmente intollerabili sono i persistenti stereotipi di genere. E ancora molto lavoro va fatto per assicurare -in senso sostanziale e non solo formale - piene e pari opportunità.

Ciascuno deve fare la propria parte, a cominciare dalle Istituzioni, alle quali spetta accompagnare - e a volte anche alimentare - i percorsi culturali con gli strumenti che gli sono propri: anzitutto le leggi. In questa direzione va la recente approvazione da parte della Camera dei deputati del disegno di legge sul contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all'orientamento sessuale, all'identità di genere e alla disabilità.

Ogni giorno va aggiunto un tassello per dare concreta attuazione ai valori e ai principi di libertà e tutela dei diritti su cui si fonda la nostra Costituzione.

Vi ringrazio e vi auguro buon lavoro.