28/01/2021
Camera dei deputati

Inaugurazione, in videocollegamento, del 685mo anno accademico dell'Università di Camerino: '#universitas: persona, sapere, istituzione'

Buongiorno a tutti,

Saluto il Magnifico Rettore, Prof. Claudio Pettinari, il corpo accademico, gli studenti, le autorità e tutti coloro che assistono in presenza o in video-collegamento all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Camerino.

Questa cerimonia si inserisce in un momento molto complesso per il Paese, con un'emergenza che ha modificato le nostre abitudini nel quotidiano, nel lavoro, nella formazione. E immagino quanto sia stato impegnativo riadattare la vita accademica, peraltro in un territorio già gravemente colpito dal sisma. E per questo lavoro al servizio degli studenti, della scienza, della comunità, il Paese vi è grato.

Non ci possono infatti essere crescita e futuro senza università e centri di ricerca che devono essere supportati e agevolati nel dialogare in maniera strutturata con enti locali, imprese, associazioni e con l'intero tessuto sociale, culturale e produttivo.

È grazie al collegamento del mondo del sapere e della ricerca con i territori ed è grazie alla collaborazione tra centri della conoscenza, Istituzioni e cittadinanza che si può contribuire ad elaborare una visione organica e proposte concrete per lo sviluppo economico, sociale e culturale.

In questa prospettiva l'università può divenire una chiave di volta per affrontare al meglio le questioni cruciali per le comunità di riferimento e per il nostro Paese nel suo complesso.

Penso alla fase che stiamo attraversando: il Parlamento è al lavoro sul Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, con il quale saranno stabiliti gli obiettivi e i progetti per utilizzare le consistenti risorse stanziate dall'Unione europea. Il Piano è lo strumento qualitativamente e quantitativamente più importante degli ultimi decenni. Deve consentirci di superare non soltanto la crisi provocata dalla pandemia, ma anche e soprattutto di ridisegnare completamente il Paese.

In particolare, deve contribuire all'utilizzo di tutte le potenzialità della ricerca e della innovazione scientifica e tecnologica per operare un ripensamento radicale dell'attuale modello di sviluppo in senso socialmente ed economicamente sostenibile. Occorre puntare alla creazione di occupazione di qualità e durevole, occorre ammodernare le infrastrutture materiali e immateriali con l'obiettivo di eliminare i divari di sviluppo nel Paese.

So che l'Università di Camerino è un modello tra i più avanzati in Italia per la ricerca e un riferimento molto importante per il territorio e la comunità di riferimento.

Voglio esprimere in particolare il plauso e l'apprezzamento più sincero a tutti voi per aver assicurato la funzionalità universitaria, nonostante i gravissimi danni prodotti dal sisma agli edifici dell'Ateneo siti nel centro storico e agli alloggi alla popolazione studentesca.

E per aver adottato prontamente misure volte a consentire, nella fase di emergenza determinata dal Covid-19, di proseguire le attività didattiche, in presenza o a distanza.

Desidero anche, in questa occasione, ribadire l'omaggio per chi - Protezione civile, forze dell'ordine e volontari - si adoperò senza sosta nei soccorsi e poi nelle operazioni di ricostruzione e per tutti coloro che stanno fronteggiando ora l'emergenza sanitaria.

Non possiamo al tempo stesso esimerci dal riflettere su cosa è stato fatto per sostenere la ricostruzione della città di Camerino e in generale delle aree più colpite dal sisma. E per consentire agli abitanti di recuperare dignità e qualità della vita.

So che purtroppo che dopo oltre 4 anni il centro storico - come quello dei tanti piccoli borghi distrutti dal sisma - resta ancora in ampia parte da recuperare. E intere comunità aspettano dunque di tornare negli antichi abitati.

Sono dunque ben lungi dall'essere recuperati non soltanto il patrimonio architettonico, culturale e paesaggistico ma anche e soprattutto l'identità e il tessuto sociale ed economico di Camerino e degli altri territori devastati dal sisma.

Ma voglio ribadire l'impegno del Parlamento per proseguire con speditezza lo sforzo sinora posto in essere per il pieno ed effettivo recupero e ripopolamento dei centri storici e il rilancio anche produttivo delle aree colpite.

La Camera ha voluto dare un forte segnale simbolico in questa direzione destinando i risparmi realizzati nel proprio bilancio interno alla ricostruzione delle aree del Centro Italia colpite dagli eventi sismici iniziati a partire dal 24 agosto 2016. Si tratta di 80 milioni di euro per il 2017, 85 milioni di euro per il 2018, 100 milioni per il 2019 e 40 per il 2020. In quest'ultimo anno l'altra metà degli 80 milioni di risparmi è stata infatti destinata agli operatori sanitari in prima linea per l'emergenza Covid.

Credo che la priorità sia ora quella di affrontare la questione della prevenzione e messa in sicurezza delle aree sismiche. Tema al quale il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza riserva giusta attenzione nell'ambito di diverse linee di intervento.

Anche in questo ambito il contributo di idee, progetti e competenze che il mondo accademico può fornire è fondamentale.

Concludo dunque con un auspicio: che in questa fase, fra le più difficili della storia della nostra Repubblica, si possa realizzare una collaborazione più sistematica e concreta tra tutti i livelli di governo e le istituzioni, inclusa l'Università.

Il Paese, in tutte le sue articolazioni e territori, può tornare a crescere solo se tutti agiamo come "comunità".

Vi ringrazio e auguro a tutti buon lavoro.