Videomessaggio in occasione della Conferenza interparlamentare ‘I Balcani occidentali: tra multipolarismo e integrazione europea’
Buongiorno, desidero salutare tutti i partecipanti alla Conferenza interparlamentare sui Balcani occidentali promossa dal Presidente della Commissione Esteri della Camera, Piero Fassino. E saluto il commissario europeo all'allargamento e alla politica di vicinato Olivér Várhelyi.
Considero molto importante l'incontro odierno. È l'occasione per proseguire il dialogo a livello politico ed intensificare la cooperazione tra i Paesi di un'area cruciale del nostro continente. Un'area che è "cerniera" geografica e politica fra il Nord Europa ed il Medio Oriente, e tra il Mediterraneo e l'Europa Orientale.
È infatti essenziale che le nostre assemblee si confrontino sulle questioni di interesse comune in settori strategici per la stabilità e il progresso economico e sociale, come le infrastrutture, l'energia e i trasporti, ma anche la cooperazione nel contrasto al terrorismo e alla criminalità organizzata.
Il Parlamento italiano ha storicamente sostenuto e continua a sostenere le ragioni di una piena integrazione degli Stati dei Balcani occidentali nell'Unione europea: siamo convinti che il destino dell'intera regione non sia scindibile da quello degli altri Paesi europei, perché i Balcani sono Europa, sono parte integrante della medesima storia e della stessa civiltà.
Di fronte a migrazioni, cambiamenti climatici o alla pervasività del crimine transnazionale e del terrorismo, possiamo pensare di offrire risposte valide solamente da una prospettiva multilaterale. E per noi Europei, tale prospettiva si declina senza dubbio in un'integrazione continentale da completare.
Sono stati certamente compiuti negli ultimi anni significativi progressi nelle varie sedi di confronto, un utile terreno di prova per la costruzione di una cooperazione a largo spettro.
Le sedi di cooperazione interparlamentare rappresentano lo strumento migliore di avvicinamento politico non solo fra diversi parlamenti ma anche fra differenti istanze politiche all'interno di questi.
Al tempo stesso, occorre riconoscere che la crisi economica e le molte turbolenze vissute in questi anni dall'Unione europea hanno via via dilazionato l'adesione delle nazioni balcaniche con conseguenze negative facilmente constatabili.
Io sono fermamente convinto che occorra rilanciare il percorso di progressiva riunificazione dell'Europa, con l'inclusione dei Paesi del Sud-Est europeo. Un processo che non può prescindere dall'attuazione di incisive e ampie riforme, sul fronte interno, per corrispondere all'ambizione di raggiungere gli standard registrati nei decenni dall'Unione.
Rilevanza cruciale hanno, in questo contesto, le misure volte a rafforzare lo Stato di diritto, un ambito nel quale il Parlamento italiano ha sempre offerto il proprio contributo in termini di esperienza. Siamo consapevoli che gli sforzi richiesti comporteranno scelte anche impegnative e coraggiose.
Sono certo che questa Conferenza saprà offrire un importante contributo ad una più vasta riflessione su questi temi.
Videomessaggio in occasione della Conferenza interparlamentare ‘I Balcani occidentali: tra multipolarismo e integrazione europea’
Buongiorno, desidero salutare tutti i partecipanti alla Conferenza interparlamentare sui Balcani occidentali promossa dal Presidente della Commissione Esteri della Camera, Piero Fassino. E saluto il commissario europeo all'allargamento e alla politica di vicinato Olivér Várhelyi.
Considero molto importante l'incontro odierno. È l'occasione per proseguire il dialogo a livello politico ed intensificare la cooperazione tra i Paesi di un'area cruciale del nostro continente. Un'area che è "cerniera" geografica e politica fra il Nord Europa ed il Medio Oriente, e tra il Mediterraneo e l'Europa Orientale.
È infatti essenziale che le nostre assemblee si confrontino sulle questioni di interesse comune in settori strategici per la stabilità e il progresso economico e sociale, come le infrastrutture, l'energia e i trasporti, ma anche la cooperazione nel contrasto al terrorismo e alla criminalità organizzata.
Il Parlamento italiano ha storicamente sostenuto e continua a sostenere le ragioni di una piena integrazione degli Stati dei Balcani occidentali nell'Unione europea: siamo convinti che il destino dell'intera regione non sia scindibile da quello degli altri Paesi europei, perché i Balcani sono Europa, sono parte integrante della medesima storia e della stessa civiltà.
Di fronte a migrazioni, cambiamenti climatici o alla pervasività del crimine transnazionale e del terrorismo, possiamo pensare di offrire risposte valide solamente da una prospettiva multilaterale. E per noi Europei, tale prospettiva si declina senza dubbio in un'integrazione continentale da completare.
Sono stati certamente compiuti negli ultimi anni significativi progressi nelle varie sedi di confronto, un utile terreno di prova per la costruzione di una cooperazione a largo spettro.
Le sedi di cooperazione interparlamentare rappresentano lo strumento migliore di avvicinamento politico non solo fra diversi parlamenti ma anche fra differenti istanze politiche all'interno di questi.
Al tempo stesso, occorre riconoscere che la crisi economica e le molte turbolenze vissute in questi anni dall'Unione europea hanno via via dilazionato l'adesione delle nazioni balcaniche con conseguenze negative facilmente constatabili.
Io sono fermamente convinto che occorra rilanciare il percorso di progressiva riunificazione dell'Europa, con l'inclusione dei Paesi del Sud-Est europeo. Un processo che non può prescindere dall'attuazione di incisive e ampie riforme, sul fronte interno, per corrispondere all'ambizione di raggiungere gli standard registrati nei decenni dall'Unione.
Rilevanza cruciale hanno, in questo contesto, le misure volte a rafforzare lo Stato di diritto, un ambito nel quale il Parlamento italiano ha sempre offerto il proprio contributo in termini di esperienza. Siamo consapevoli che gli sforzi richiesti comporteranno scelte anche impegnative e coraggiose.
Sono certo che questa Conferenza saprà offrire un importante contributo ad una più vasta riflessione su questi temi.
Vi auguro pertanto buon lavoro.