10/06/2021
Montecitorio, Sala della Lupa

Intervento del Presidente al primo incontro dal tema 'Il referendum istituzionale', nell'ambito del ciclo di seminari sul 2 giugno 1946

Saluto e ringrazio vivamente il professor Maurizio Ridolfi e Alessandra Sardoni per la loro disponibilità ad avviare questo ciclo di incontri in occasione del 75° anniversario del referendum istituzionale e delle elezioni per l'Assemblea costituente.

Saluto i colleghi deputati e tutti coloro che assistono da remoto a questa iniziativa e sono molto grato al Comitato per la documentazione, presieduto dal Vicepresidente Rosato, per averla promossa.

Essere qui oggi ci ricorda - a distanza di due anni dai seminari sul 1919 - il ruolo del Parlamento come istituzione pensante, istituzione culturale. Capace non soltanto di analizzare, ai fini dell'esercizio delle sue funzioni, la realtà economica e sociale del Paese e i grandi processi globali, ma anche di approfondire i principali passaggi della nostra storia.

Passaggi che sono alla base della nascita e del consolidamento della Repubblica e della Costituzione e ci dicono pertanto quali sono le origini della nostra comunità nazionale.

In questo contesto, il voto popolare a favore della Repubblica il 2 giugno di 75 anni fa è stato cruciale. Non soltanto perché ha espresso la scelta di una nuova forma di Stato ma anche perché ha espresso la determinazione degli italiani di non essere più sudditi ma cittadini attivi e di rifondare non solo le istituzioni ma l'identità stessa della comunità nazionale per superare le aberrazioni del Ventennio.

Una identità non più ricondotta ad una presunta "razza italica", come la propaganda e le leggi del Regime avevano tentato di stabilire, ma incentrata sui valori della democrazia, della giustizia, della solidarietà e della libertà.

Ricordare le vicende legate al 2 giugno significa dunque comprendere - soprattutto per le nuove generazioni - quali sacrifici abbia comportato la riconquista delle libertà e della democrazia. Quali grandi ideali, quali straordinarie personalità abbiano discusso, con una dialettica accesa ma nell'interesse comune, per avviare la ricostruzione delle istituzioni e dell'economia del nostro Paese.

Quali mediazioni tra correnti politiche e ideali di orientamento diverso sono state necessarie, definendo un punto di equilibrio avanzato di cui è frutto la Costituzione.

E questo ci sprona a sottolineare l'importanza di tutelare oggi i principi di concordia e coesione. Non dimenticando mai che le libertà fondamentali non possono essere pregiudicate dalle aspirazioni e dagli interessi particolari di singole categorie.

Prima di lasciare la parola ai relatori voglio ricordare che nei prossimi due incontri di questo ciclo approfondiremo altre due fondamentali acquisizioni del 2 giugno 1946: la partecipazione per la prima volta, nella storia d'Italia, delle donne ad elezioni politiche e l'elezione della Assemblea Costituente.

Concludo con un auspicio: quello di poter tornare presto a svolgere queste iniziative culturali alla presenza dei cittadini, in coerenza con il processo di sempre maggiore apertura al pubblico della Camera interrotto dalla pandemia.

Vi ringrazio.