Conferenza mondiale dei Presidenti di Parlamento. Quinta mozione: Le misure di emergenza imposte dai Governi devono sempre essere sottoposte all’approvazione e al continuo controllo da parte dei Parlamenti.
Viviamo in un'epoca contrassegnata da una successione di crisi: dai conflitti armati, ai disastri ambientali alle crisi finanziarie. Da ultimo, la disastrosa pandemia da Covid-19.
È naturale che in situazioni come queste siano gli esecutivi ad adottare per primi i provvedimenti necessari. Sono tuttavia convinto che i Parlamenti debbano essere coinvolti fin dal primo momento nella gestione delle emergenze, esercitando con pienezza tutti gli strumenti di indirizzo e controllo sull'operato dei rispettivi Governi, per verificare il rispetto dei principi costituzionali e la necessità e proporzionalità dei provvedimenti adottati.
Pur nella diversità delle Costituzioni nazionali, credo debba essere comune a tutti i paesi democratici il principio della indispensabile continuità delle istituzioni parlamentari, anche nei più gravi momenti di emergenza nazionale. È proprio in questi momenti che i Parlamenti sono assolutamente indispensabili, quali assemblee rappresentative delle istanze di tutti i cittadini e garanti dei loro diritti.
Lo dimostra anche l'ultima grande crisi, quella della pandemia. In Italia, dopo lo scoppio del contagio è stato il Governo ad adottare le prime misure di contenimento della malattia. Ben presto si è tuttavia compreso che la gravità dei provvedimenti necessari richiedeva un diretto coinvolgimento del Parlamento. Si è quindi intervenuti con decreti legge, strumenti d'urgenza emanati dal Governo che debbono essere convertiti in legge entro 60 giorni dal Parlamento che può introdurvi delle modifiche.
Attraverso questa via, l'emergenza è stata in gran parte "parlamentarizzata" con la definizione per legge dei contenuti generali e dei limiti dei provvedimenti per fare fronte alla crisi sanitaria. A questo si è accompagnata un'intensissima attività di controllo in sede di Assemblea e di Commissioni sull'operato del Governo. Anche nei periodi più terribili del contagio l'attività in presenza del Parlamento non si è mai fermata riorganizzando completamente gli spazi per garantire il rispetto delle misure sanitarie.
In quei mesi è stato per noi fondamentale confrontarci con quanto facevano i Parlamenti degli altri paesi. L'Unione interparlamentare ha da questo punto di vista svolto un ruolo utilissimo nel rendere disponibili attraverso il suo sito le migliori pratiche dei diversi parlamenti in periodo di pandemia.
Trovo quindi di alto valore simbolico il fatto che la prima grande conferenza parlamentare internazionale si celebri qui a Vienna grazie all'iniziativa dell'Unione interparlamentare e alla perfetta ospitalità del Parlamento austriaco, cui vanno i miei più sentiti ringraziamenti.
Sono convito che nessuna democrazia può salvarsi da sola, senza la solidarietà e il collegamento con le altre democrazie.Spero che questa riunione possa portare un determinante contributo per rafforzare questa consapevolezza in tutti paesi del mondo.
Conferenza mondiale dei Presidenti di Parlamento. Quinta mozione: Le misure di emergenza imposte dai Governi devono sempre essere sottoposte all’approvazione e al continuo controllo da parte dei Parlamenti.
Viviamo in un'epoca contrassegnata da una successione di crisi: dai conflitti armati, ai disastri ambientali alle crisi finanziarie. Da ultimo, la disastrosa pandemia da Covid-19.
È naturale che in situazioni come queste siano gli esecutivi ad adottare per primi i provvedimenti necessari. Sono tuttavia convinto che i Parlamenti debbano essere coinvolti fin dal primo momento nella gestione delle emergenze, esercitando con pienezza tutti gli strumenti di indirizzo e controllo sull'operato dei rispettivi Governi, per verificare il rispetto dei principi costituzionali e la necessità e proporzionalità dei provvedimenti adottati.
Pur nella diversità delle Costituzioni nazionali, credo debba essere comune a tutti i paesi democratici il principio della indispensabile continuità delle istituzioni parlamentari, anche nei più gravi momenti di emergenza nazionale. È proprio in questi momenti che i Parlamenti sono assolutamente indispensabili, quali assemblee rappresentative delle istanze di tutti i cittadini e garanti dei loro diritti.
Lo dimostra anche l'ultima grande crisi, quella della pandemia. In Italia, dopo lo scoppio del contagio è stato il Governo ad adottare le prime misure di contenimento della malattia. Ben presto si è tuttavia compreso che la gravità dei provvedimenti necessari richiedeva un diretto coinvolgimento del Parlamento. Si è quindi intervenuti con decreti legge, strumenti d'urgenza emanati dal Governo che debbono essere convertiti in legge entro 60 giorni dal Parlamento che può introdurvi delle modifiche.
Attraverso questa via, l'emergenza è stata in gran parte "parlamentarizzata" con la definizione per legge dei contenuti generali e dei limiti dei provvedimenti per fare fronte alla crisi sanitaria. A questo si è accompagnata un'intensissima attività di controllo in sede di Assemblea e di Commissioni sull'operato del Governo. Anche nei periodi più terribili del contagio l'attività in presenza del Parlamento non si è mai fermata riorganizzando completamente gli spazi per garantire il rispetto delle misure sanitarie.
In quei mesi è stato per noi fondamentale confrontarci con quanto facevano i Parlamenti degli altri paesi. L'Unione interparlamentare ha da questo punto di vista svolto un ruolo utilissimo nel rendere disponibili attraverso il suo sito le migliori pratiche dei diversi parlamenti in periodo di pandemia.
Trovo quindi di alto valore simbolico il fatto che la prima grande conferenza parlamentare internazionale si celebri qui a Vienna grazie all'iniziativa dell'Unione interparlamentare e alla perfetta ospitalità del Parlamento austriaco, cui vanno i miei più sentiti ringraziamenti.
Sono convito che nessuna democrazia può salvarsi da sola, senza la solidarietà e il collegamento con le altre democrazie. Spero che questa riunione possa portare un determinante contributo per rafforzare questa consapevolezza in tutti paesi del mondo.