Camera dei deputati, Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari
Partecipazione alla riunione della Commissione permanente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa
Buongiorno a tutti e a tutte,
Saluto la Presidente Casellati, il Presidente Daems, il Ministro Di Maio e tutti gli altri partecipanti.
È con grande piacere che do il benvenuto alla Camera dei deputati ai parlamentari provenienti da tutti i Paesi d'Europa per la Riunione della commissione permanente dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.
Questo incontro in presenza si inserisce in un periodo storico particolarmente complesso. La crisi economica determinata dalla pandemia ha colpito tutti, ma in particolare, e in modo sproporzionato, i gruppi più vulnerabili.
Ed è dunque tanto più importante ed apprezzabile che, in questa fase così difficile, l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa abbia continuato a svolgere la sua fondamentale missione di promozione della democrazia, di tutela dei diritti umani e dello stato di diritto in tutta Europa.
Questa riunione parlamentare si svolge contestualmente all'inizio del semestre di Presidenza italiana del Comitato dei Ministri, ad oltre 20 anni dal precedente.
Voglio sottolineare che le priorità della Presidenza italiana partono dal rafforzamento dei principi e dei valori fondanti del Consiglio d'Europa, con particolare attenzione ai diritti dei minori e alle pari opportunità. Ma l'attenzione è rivolta ugualmente alle nuove sfide poste ai diritti umani, alla democrazia e allo Stato di diritto dalle nuove tecnologie e, in particolare, dallo sviluppo dell'intelligenza artificiale.
Questioni come queste, per la loro portata ed impatto, non possono essere efficacemente affrontate da un singolo Stato ma richiedono un'azione coordinata.
Ed è proprio questo uno dei punti su cui vorrei attirare la vostra attenzione: la cooperazione internazionale è essenziale per affrontare le grandi sfide globali del nostro tempo.
Lo dobbiamo ripetere ancora una volta: il multilateralismo non è più un'opzione ma una necessità. Ed è proprio con questo spirito che l'Italia intende interpretare il suo semestre di Presidenza, come ha fatto per altri grandi appuntamenti internazionali ospitati nel 2021.
Proprio in occasione della Pre COP e del G20 la Camera e il Senato hanno organizzato importanti conferenze parlamentari che hanno visto un'ampissima partecipazione di delegazioni provenienti da tutto il mondo. E che hanno confermato la capacità delle assemblee di definire una cornice condivisa di principi e impegni per affrontare problematiche comuni.
Consentitemi a questo riguardo di citare Winston Churchill, che nel 1946 ha per primo auspicato l'istituzione del Consiglio d'Europa. Aveva avuto una chiara intuizione: l'unico rimedio ai conflitti sarebbe stato - affermò - "ricostruire l'edificio europeo (…) e dotarlo di una struttura in cui esso possa vivere in pace, in sicurezza e in libertà. (…) Il primo passo concreto sarà la costituzione di un Consiglio d'Europa", la cui struttura "sarà tale da rendere meno importante la forza materiale di un singolo stato. Le nazioni piccole conteranno come le grandi e si faranno onore contribuendo alla causa comune", concluse.
L'Italia è uno dei 10 Paesi fondatori di questa organizzazione, nata nel 1949, con l'obiettivo di favorire la creazione di uno spazio democratico e giuridico comune in Europa.
Oggi, con 47 Paesi membri che rappresentano circa 840 milioni di cittadini, il Consiglio d'Europa è un unicum nel panorama mondiale, anche per la sua concentrazione sin dalle origini sui diritti e le libertà fondamentali.
Questa peculiarità è tanto più apprezzabile se teniamo conto del rapporto di complementarità e quasi di osmosi con cui esso interagisce con l'Unione europea.
Lo dimostrano ad esempio le procedure di monitoraggio svolte dall'Assemblea parlamentare sul rispetto da parte degli Stati membri degli obblighi derivanti dall'appartenenza al Consiglio d'Europa.
Gli esiti di questo monitoraggio sono stati utilizzati molto spesso dalla Commissione europea come parametro per la valutazione dei progressi raggiunti nel processo di adesione dagli Stati candidati ad entrare nell'Unione europea.
In questo contesto, l'importanza del ruolo dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa è testimoniato anche dagli argomenti che saranno oggetto dei vostri lavori qui a Roma.
Questi vanno dall'impatto della pandemia di Covid sull'istruzione e la cultura, alle misure per la lotta alla corruzione, all'anniversario della firma della Convenzione di Istanbul, a cui abbiamo dedicato pochi giorni fa un'iniziativa in questa sala, fino alla questione dei migranti ai confini tra Bielorussia e Polonia.
Rispetto a quest'ultimo tema voglio aggiungere che usare degli esseri umani per fare pressione politica è inaccettabile; le immagini di queste settimane ci colpiscono profondamente e impongono una reazione comune. La vita e la dignità delle persone deve essere, sempre, il paradigma europeo, il paradigma della nostra unione. Non si possono lasciare soli i Paesi chiamati a gestire un fenomeno così complesso come le migrazioni, così come, proprio per questa complessità, non si può pensare di risolverlo erigendo muri e calpestando la dignità delle persone.
Concludo: il dibattito che alimenterete nei prossimi giorni è di fondamentale importanza e di grande delicatezza. Sono certo che da questa riunione proverranno indicazioni di grande rilievo, alle quali guardare con la massima attenzione.
Formulo pertanto a tutti voi i migliori auguri di buon lavoro.
Partecipazione alla riunione della Commissione permanente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa
Buongiorno a tutti e a tutte,
Saluto la Presidente Casellati, il Presidente Daems, il Ministro Di Maio e tutti gli altri partecipanti.
È con grande piacere che do il benvenuto alla Camera dei deputati ai parlamentari provenienti da tutti i Paesi d'Europa per la Riunione della commissione permanente dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.
Questo incontro in presenza si inserisce in un periodo storico particolarmente complesso. La crisi economica determinata dalla pandemia ha colpito tutti, ma in particolare, e in modo sproporzionato, i gruppi più vulnerabili.
Ed è dunque tanto più importante ed apprezzabile che, in questa fase così difficile, l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa abbia continuato a svolgere la sua fondamentale missione di promozione della democrazia, di tutela dei diritti umani e dello stato di diritto in tutta Europa.
Questa riunione parlamentare si svolge contestualmente all'inizio del semestre di Presidenza italiana del Comitato dei Ministri, ad oltre 20 anni dal precedente.
Voglio sottolineare che le priorità della Presidenza italiana partono dal rafforzamento dei principi e dei valori fondanti del Consiglio d'Europa, con particolare attenzione ai diritti dei minori e alle pari opportunità. Ma l'attenzione è rivolta ugualmente alle nuove sfide poste ai diritti umani, alla democrazia e allo Stato di diritto dalle nuove tecnologie e, in particolare, dallo sviluppo dell'intelligenza artificiale.
Questioni come queste, per la loro portata ed impatto, non possono essere efficacemente affrontate da un singolo Stato ma richiedono un'azione coordinata.
Ed è proprio questo uno dei punti su cui vorrei attirare la vostra attenzione: la cooperazione internazionale è essenziale per affrontare le grandi sfide globali del nostro tempo.
Lo dobbiamo ripetere ancora una volta: il multilateralismo non è più un'opzione ma una necessità. Ed è proprio con questo spirito che l'Italia intende interpretare il suo semestre di Presidenza, come ha fatto per altri grandi appuntamenti internazionali ospitati nel 2021.
Proprio in occasione della Pre COP e del G20 la Camera e il Senato hanno organizzato importanti conferenze parlamentari che hanno visto un'ampissima partecipazione di delegazioni provenienti da tutto il mondo. E che hanno confermato la capacità delle assemblee di definire una cornice condivisa di principi e impegni per affrontare problematiche comuni.
Consentitemi a questo riguardo di citare Winston Churchill, che nel 1946 ha per primo auspicato l'istituzione del Consiglio d'Europa. Aveva avuto una chiara intuizione: l'unico rimedio ai conflitti sarebbe stato - affermò - "ricostruire l'edificio europeo (…) e dotarlo di una struttura in cui esso possa vivere in pace, in sicurezza e in libertà. (…) Il primo passo concreto sarà la costituzione di un Consiglio d'Europa", la cui struttura "sarà tale da rendere meno importante la forza materiale di un singolo stato. Le nazioni piccole conteranno come le grandi e si faranno onore contribuendo alla causa comune", concluse.
L'Italia è uno dei 10 Paesi fondatori di questa organizzazione, nata nel 1949, con l'obiettivo di favorire la creazione di uno spazio democratico e giuridico comune in Europa.
Oggi, con 47 Paesi membri che rappresentano circa 840 milioni di cittadini, il Consiglio d'Europa è un unicum nel panorama mondiale, anche per la sua concentrazione sin dalle origini sui diritti e le libertà fondamentali.
Questa peculiarità è tanto più apprezzabile se teniamo conto del rapporto di complementarità e quasi di osmosi con cui esso interagisce con l'Unione europea.
Lo dimostrano ad esempio le procedure di monitoraggio svolte dall'Assemblea parlamentare sul rispetto da parte degli Stati membri degli obblighi derivanti dall'appartenenza al Consiglio d'Europa.
Gli esiti di questo monitoraggio sono stati utilizzati molto spesso dalla Commissione europea come parametro per la valutazione dei progressi raggiunti nel processo di adesione dagli Stati candidati ad entrare nell'Unione europea.
In questo contesto, l'importanza del ruolo dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa è testimoniato anche dagli argomenti che saranno oggetto dei vostri lavori qui a Roma.
Questi vanno dall'impatto della pandemia di Covid sull'istruzione e la cultura, alle misure per la lotta alla corruzione, all'anniversario della firma della Convenzione di Istanbul, a cui abbiamo dedicato pochi giorni fa un'iniziativa in questa sala, fino alla questione dei migranti ai confini tra Bielorussia e Polonia.
Rispetto a quest'ultimo tema voglio aggiungere che usare degli esseri umani per fare pressione politica è inaccettabile; le immagini di queste settimane ci colpiscono profondamente e impongono una reazione comune. La vita e la dignità delle persone deve essere, sempre, il paradigma europeo, il paradigma della nostra unione. Non si possono lasciare soli i Paesi chiamati a gestire un fenomeno così complesso come le migrazioni, così come, proprio per questa complessità, non si può pensare di risolverlo erigendo muri e calpestando la dignità delle persone.
Concludo: il dibattito che alimenterete nei prossimi giorni è di fondamentale importanza e di grande delicatezza. Sono certo che da questa riunione proverranno indicazioni di grande rilievo, alle quali guardare con la massima attenzione.
Formulo pertanto a tutti voi i migliori auguri di buon lavoro.