02/06/2022
Aula di Palazzo Montecitorio

Cerimonia conclusiva del progetto ‘Dalle aule parlamentari alle aule di scuola. Lezioni di Costituzione 2021-22’

Buongiorno a tutte e a tutti.

Saluto il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e i componenti dei Comitati di valutazione presenti oggi che ringrazio per il lavoro svolto.

Saluto e ringrazio gli studenti e tutti gli insegnanti presenti e quelli delle altre scuole che hanno preso parte al progetto "Dalle aule parlamentari alle aule di scuola. Lezioni di Costituzione".

Desidero inoltre ringraziare i ragazzi del coro del Liceo Mamiani di Roma.

Sono molto contento che la cerimonia conclusiva di Lezioni di Costituzione si tenga nuovamente in presenza, dopo che la pandemia aveva imposto lo svolgimento in formato virtuale delle ultime due edizioni.

So quanto questo periodo sia stato difficile per tutti voi. Grazie all'impegno encomiabile degli insegnanti e degli studenti è stato possibile proseguire nonostante le tante difficoltà, le attività didattiche, in presenza o a distanza. Ma sono consapevole di quanto sia importante per voi tornare a interagire di persona.

È dunque emozionante per noi ascoltare nuovamente in quest'aula, dalla vostra voce, le esperienze che avete maturato nell'ambito di un progetto al quale avete preso parte con passione, spirito critico, creatività ed entusiasmo.

Ho molto apprezzato la vostra capacità di utilizzare, in modo originale, oltre che gli strumenti tradizionali, anche forme innovative di approfondimento e divulgazione dei principi e dei valori della Carta costituzionale: pannelli creati digitalmente, murales, siti Internet, canali YouTube, "alberi genealogici" della Costituzione, fumetti digitali, giochi a quiz, e molto altro.

Ed è significativo che abbiate trattato, con grande maturità, quella che è l'effettiva declinazione che la Carta ha avuto nella legislazione e nella giurisprudenza in numerosi ambiti: il lavoro, la tutela della persona, il diritto alla riservatezza e alla protezione dei dati personali, la violenza di genere.

Dai vostri lavori emerge la consapevolezza che non basta enunciare in un testo giuridico diritti, libertà e principi. Ma occorre fare in modo che essi siano attuati, attraverso l'attività delle Istituzioni e la partecipazione attiva di ciascun cittadino.

La democrazia, la pace, la giustizia, la solidarietà e gli altri valori della Costituzione - frutto della Resistenza - non vanno mai dati per scontati e per acquisiti in via permanente.

Sono stati conquistati e difesi, con il sacrificio di tanti eroi civili più o meno conosciuti, che hanno combattuto, anche a costo della loro stessa vita, per garantirci un orizzonte di libertà.

In questa occasione voglio ricordare Carlo Del Papa, un ragazzo di appena 14 anni, che a Roma il 10 settembre del 1943 decise, all'insaputa dei genitori, di unirsi ad un gruppo di soldati italiani che si opponeva ai carri armati nazisti nei pressi della stazione Termini. Cadde vittima di una raffica di proiettili sparati dai tedeschi. Il padre, ignaro dell'accaduto, vagò per tre giorni alla ricerca del figlio, finché non lo trovò tra i tanti morti all'obitorio del Verano.

Ripercorrere storie come questa significa rendere tutti consapevoli - soprattutto le nuove generazioni - che i nostri diritti e le nostre libertà vanno difesi e promossi ogni giorno.

Gli elaborati che oggi premiamo hanno inoltre consolidato una convinzione: è da voi giovani, dal vostro entusiasmo, dalla vostra capacità di guardare le cose in modo originale e senza pregiudizi ideologici che può e deve prendere le mosse un cambiamento virtuoso del nostro Paese. Nel senso di uno sviluppo duraturo e sostenibile, sul piano economico, sociale, ambientale e culturale.

Vi rinnovo dunque l'invito a partecipare alla vita democratica del Paese, a tutti i livelli ed in tutte le forme.

In questo modo potrete promuovere le vostre istanze e la vostra visione del mondo.

Ed in particolare potrete richiamare le istituzioni, le parti sociali e tutti gli attori a rispettare il principio di solidarietà intergenerazionale.

Quale terza carica dello Stato avverto oggi più che mai quale dovere primario della politica e delle istituzioni assicurare le condizioni che promuovano ed assecondino il vostro desiderio di essere protagonisti.

Mi piace concludere questo mio intervento ricordando, ancora una volta, le parole pronunciate da uno dei più autorevoli padri costituenti, Pietro Calamandrei, in uno dei suoi ultimi interventi, a Milano nel 1955.

In quella occasione sottolineò che "la scuola a lungo andare è più importante del Parlamento e della Magistratura e della Corte costituzionale", perché è essa che "crea le coscienze dei cittadini": che seleziona una classe dirigente "formata, com'è ideale democratico, dei migliori di tutte le classi, in modo che da tutti gli strati sociali, anche dai più umili, i giovani più idonei e più meritevoli possano salire ai posti di responsabilità".

È la scuola che istruisce - insisteva Calamandrei - "la classe politica che domani detterà le leggi".

Grazie.