20/05/2019
Aula di Montecitorio

Intervento del Presidente alla rappresentazione teatrale "Processo a Pinocchio"

Buongiorno a tutti e a tutte,

è davvero emozionante vedere seduti in quest'Aula, luogo della democrazia, voi ragazzi e ragazze. E lo è a maggior ragione per l'iniziativa di oggi dedicata ai diritti dell'infanzia e dell'adolescenza sanciti nella Convenzione ONU approvata 30 anni fa.

A questo proposito saluto la Vicepresidente Mara Carfagna e il Presidente di UNICEF Italia Francesco Samengo e li ringrazio per aver promosso l'organizzazione di questa giornata.

A breve assisteremo al "Processo a Pinocchio" e ringrazio tutti coloro, bambini e adulti, che con passione e impegno ne hanno permesso la realizzazione. È infatti un lavoro che ci permette di riflettere sulle condizioni di vita dei più piccoli in Italia e nel mondo. E sulle responsabilità che abbiamo noi adulti per garantirvi un futuro degno, un sano sviluppo e opportunità di crescita. In tal senso la Convenzione approvata dalle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, e poi adottata dall'Italia, è stata determinante nel migliorare la vita di bimbi e adolescenti.

La Convenzione vi riconosce un nucleo di diritti fondamentali che nessuno può mettere in discussione.

Diritti che tutte le istituzioni, nazionali e sovranazionali, devono tutelare e promuovere, senza deroghe o eccezioni.

Il diritto ad essere protetti contro ogni discriminazione per il colore della pelle, la nazionalità, il sesso, la religione, la lingua, l'opinione, la disabilità.

Il diritto a vivere con i genitori e a ricongiungersi con loro se vivono in un altro Paese.

Il diritto ad esprimere su tutte le questioni che vi riguardano la vostra opinione, che deve essere ascoltata e presa in seria considerazione.

Il diritto ad avere le vostre idee, ad essere informati e ad essere protetti al tempo stesso da messaggi dannosi.

Il diritto ad essere protetti da ogni forma di maltrattamento, abuso, sfruttamento, tortura o punizione crudele, da parte di chiunque.

Il diritto alla salute, all'assistenza medica, ad un sostegno dello Stato per i bambini in condizioni di disagio.

Il diritto ad avere un'istruzione ed un'educazione che permettano lo sviluppo sano della vostra personalità e delle vostre capacità, e che siano imperniate sul rispetto dei diritti, dei valori, delle culture degli altri popoli e dell'ambiente.

Il diritto ad una protezione internazionale, all'accoglienza e all' assistenza per i bambini e gli adolescenti rifugiati. Il diritto ad essere protetti dalla guerra e a non essere arruolati.

Il diritto al riposo, al tempo libero, a giocare e a partecipare ad attività culturali. A non svolgere lavori pesanti e pericolosi per la salute. Sono diritti che a voi che vivete qui in Italia sembrano scontati ma che come vedrete dai dati non sono scontati nel resto del mondo.

Eppure la Convenzione è attualmente il trattato internazionale in materia di diritti umani con il maggior numero di ratifiche da parte degli Stati, ben 196. Significa che ha valore di legge in tutti questi Paesi.

Ma ciò non significa purtroppo che in tutte le parti del mondo i diritti che ho brevemente richiamato siano effettivamente rispettati.

I dati pubblicati dall'Unicef e da altre organizzazioni non governative descrivono una situazione preoccupante.

232 milioni di bambini vivono in zone coinvolte da conflitti armati. 250mila sono costretti addirittura a combattere.

Oltre 16mila bambini perdono la vita ogni giorno prima dei 5 anni per malattie curabili o prevenibili. E più di 200 milioni di bambini soffrono di malnutrizione.

Nei Paesi in via di sviluppo 1 bambino su 5 è in povertà estrema, ma dati preoccupanti si registrano anche nelle aree economicamente più avanzate.

150 milioni di bambini tra i 5 e 14 anni svolgono lavori dannosi per la loro salute e il loro sviluppo. E sono condannati a una vita senza giochi né istruzione.

27 milioni di bambini e ragazzi non hanno accesso all'educazione, perché le loro scuole sono state distrutte, danneggiate o occupate o perché è troppo pericoloso per loro uscire di casa per recarsi a scuola.

12 milioni di bambini nel mondo sono vittime di violenze.

Parliamo di situazioni apparentemente lontane da noi, dalla nostra quotidianità. Ma in realtà anche nel nostro Paese ci sono vostri coetanei la cui infanzia o adolescenza non è protetta.

In Italia ci sono 1 milione e 200mila bambini e adolescenti in condizioni di povertà assoluta.

Ci sono bambini che restano coinvolti mentre giocano all'aperto in sparatorie, come da ultimo la piccola Noemi, ferita gravemente da un proiettile qualche settimana fa a Napoli alla quale rivolgo il mio pensiero e un grande incoraggiamento.

Ci sono bambini e ragazzi che in tanti quartieri difficili nelle nostre città, dove imperano il degrado, la disoccupazione, il disagio economico, sono reclutati dalla criminalità organizzata e avviati alla delinquenza.

Non possiamo tollerare tutto ciò. Ce lo chiede la Convenzione, ce lo chiede la Costituzione, ce lo chiede la nostra coscienza. Abbiamo il dovere di fare di più.

In questi giorni si parla tanto delle radici dell'Europa.

E per me è importante ricordare che le radici dell'Europa sono i diritti, la loro tutela, l'avanzare come comunità, comunque la si pensi. Una comunità che deve proteggere i più deboli. E che deve tutelare i bambini.

Ciò richiede un impegno quotidiano da parte di tutti noi, rappresentanti delle istituzioni, scuola, genitori, semplici cittadini.

E richiede che anche voi siate consapevoli dei vostri diritti.

E per questo non smettete mai di far sentire la vostra voce, di credere nei vostri sogni e di pretendere che gli adulti vi ascoltino e vi aiutino a realizzarli.

Vi ringrazio.