12/09/2020
Videoconferenza

Partecipazione alla 18a Riunione dei Presidenti delle Camere Basse dei Paesi del G7

Buongiorno a tutti,

saluto lei, Presidente Pelosi, con molto affetto ringraziandola per aver organizzato anche in queste condizioni di emergenza la riunione dei Presidenti delle Camere basse dei Paesi del G7. Stiamo vivendo oggi una crisi internazionale molto forte dovuta alla pandemia che ci vede tutti coinvolti.

Oggi più che mai questa nostra riunione dei presidenti dei Parlamenti del G7 assume un valore importante e fondamentale. Sono d'accordo quando si dice che ci dobbiamo riunire attorno a una comunità di valori e che, in un momento di emergenza così grave, c'è bisogno di più democrazia. Credo che i parlamenti in questa crisi siano state delle istituzioni solide e autorevoli e che, in una fase così difficile, siano stati dei fari per tutti i cittadini. E credo che proprio in questi momenti anche le popolazioni si rendano conto di quanto sia importante che le istituzioni siano autorevoli, sane, salde e democratiche.

Quando ci siamo riuniti a Brest e, ancora prima, in Canada, non avremmo mai pensato che oggi ci saremmo incontrati in videoconferenza online. In quelle occasioni abbiamo parlato del clima, degli oceani, del mare e fondamentalmente abbiamo riflettuto sul tipo di sviluppo nel nostro pianeta e che forse stava andando nella direzione sbagliata. La stessa crisi dovuta al coronavirus porta con sé una riflessione importante sul modello della nostra società, sul modello di consumo, sul consumismo, una riflessione su cosa stiamo diventando oggi come società.

Credo quindi che oggi abbiamo tratto un insegnamento. Non possiamo scappare da quello che facciamo, non possiamo pensare mai di girarci dall'altro lato, ma dobbiamo pensare che oggi si deve ragionare in un'ottica di ecosistema, una logica ecosistemica in cui ciascuno di noi ha un ruolo importantissimo. E dobbiamo guardare i problemi fino in fondo.

L'Italia è stato tra i primi paesi ad essere colpito in modo così violento dalla diffusione del virus e abbiamo dato delle risposte anche molto incisive e rigorose. E io ringrazio tutti i cittadini italiani che hanno fatto senza dubbio un lavoro straordinario, senza di loro non avremmo potuto superare in parte la crisi. Ugualmente il Parlamento è rimasto aperto e ha lavorato in modo incessabile e instancabile. Abbiamo riorganizzato modalità e spazi di lavoro per garantire la sicurezza dei parlamentari e assicurare il distanziamento. Abbiamo fatto qualcosa di nuovo: consentito ai parlamentari di votare dai tablet e allestito per il voto nuovi spazi in prossimità dell'Aula, comprese le tribune. Abbiamo operato con efficienza ed efficacia, per far sì che soprattutto nella sicurezza massima il processo legislativo necessario andasse avanti.

La riflessione importante che dobbiamo fare è che serve una società che coopera, nessuno è distaccato dall'altro. È tutto unito e legato. Questo significa globalizzazione, significa che siamo tutti sullo stesso pianeta e quindi tutti dobbiamo fare una riflessione comune. Dalle crisi - qualsiasi esse siano - si esce con una parola molto semplice: insieme, come una comunità. Come uno Stato diventa uno Stato-comunità ed esce dalle crisi con questo spirito. Così anche il mondo esce dalle crisi solo insieme.

Come paesi del G7 dobbiamo difendere fino in fondo le nostre democrazie e i nostri valori. Questa è la comunità cui sentiamo di appartenere. Ci si può dividere sulle politiche, su alcune questioni, ma non è quello il problema. Non ci si deve mai dividere sui valori fondanti delle nostre democrazie: la solidarietà, i diritti civili, i diritti della persona, i diritti umani, lo Stato di diritto, la possibilità di poter vivere in prosperità rispettando sempre l'altro. Questo non lo dobbiamo mai abbandonare, durante questa pandemia abbiamo l'opportunità di ricordarcelo e svilupparlo fino in fondo, insieme.