24/05/2021
Compiano (Parma)

Partecipazione alla cerimonia in ricordo di Ilaria Alpi

Buonasera a tutti e a tutte,

Saluto il Sindaco di Compiano che ringrazio molto per avermi invitato a questa commemorazione e tutte le autorità e i cittadini presenti.

Voglio rivolgere un saluto particolarmente affettuoso ai familiari di Ilaria Alpi ai quali ribadisco la piena vicinanza e il sostegno mio personale e della Camera dei deputati.

Sono onorato e commosso di partecipare alla intitolazione della sala del Consiglio comunale del vostro Palazzo municipale ad Ilaria e all'apposizione di una targa in sua memoria, nel giorno in cui avrebbe compiuto 60 anni.

Li considero gesti molti importanti che confermano l'impegno della vostra comunità nella ricerca della verità e della giustizia su quanto avvenuto ad Ilaria Alpi e Miran Hrovatin il 20 marzo 1994. E per ricordare il loro lavoro di giornalisti.

Fare luce su quel barbaro omicidio è una questione prioritaria per il nostro Paese. Una questione sulla quale sono tornato più volte nel corso del mio mandato da Presidente della Camera e sulla quale continuerò ad impegnarmi, comeho fatto per altre pagine oscure della nostra storia repubblicana.

Come sappiamo, nonostante le diverse indagini giudiziarie ed il lavoro della Commissione parlamentare di inchiesta che ha operato nella XIV Legislatura, ancora non sappiamo chi e per quali ragioni uccise Ilaria e Miran a Mogadiscio, dove si trovavano per documentare la guerra tra fazioni e per lavorare ad un'inchiesta sul traffico d'armi e di rifiuti tossici in Somalia.

Purtroppo, anche in questo caso, depistaggi, complicità e colpevoli omissioni hanno impedito di giungere alla verità, che ancora manca a distanza di ventisette anni.

Una situazione di cui è rimasto vittima anche Hassan Hashi Omar, cittadino somalo accusato ingiustamente dell'omicidio e detenuto per 16 anni prima della sentenza di revisione che lo ha assolto. Il mio pensiero va oggi anche a lui.

Quel che è certo è che Ilaria e Miran, pur consapevoli dei rischi elevati del contesto in cui operavano, non hanno esitato ad adempiere sino al sacrificio della vita alla loro missione di giornalisti di inchiesta quali erano.

Sono stati e continuano ad essere l'esempio più puro di come fare il giornalista sia una vocazione che non arretra di fronte al pericolo, alle minacce, ai conflitti, alla criminalità e al malaffare. Fare informazione e, così, contribuire alla ricerca della verità, è cruciale per il buon funzionamento delle nostre democrazie e per la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali.

Abbiamo pertanto un profondo debito di riconoscenza nei loro confronti, che non si limita alla memoria ma ci impone, come dicevo, di rinnovare l'impegno nella ricerca di una piena verità e giustizia.

Un dovere che abbiamo nei confronti dei loro familiari e di tutta la comunità nazionale.

A questo scopo, la Camera dei deputati ha avviato, già nel corso della passata legislatura, le procedure di declassificazione di documenti formati ed acquisiti dalla Commissione d'inchiesta Ilaria Alpi, oltre che di altre Commissioni di inchiesta. Un'attività che è proseguita in quella attuale grazie all'impegno dell'Ufficio di Presidenza, su mio impulso.

Attraverso l'"Archivio digitale Ilaria Alpi e Miran Hrovatin" - pubblicato sul sito della Camera - sono stati così resi accessibili 2232 documenti formati o acquisiti dalla Commissione di inchiesta, consultabili anche attraverso il Portale unico delle commissioni di inchiesta

Con questa azione di declassificazione e pubblicazione abbiamo inteso riaffermare in modo concreto l'impegno incondizionato delle Istituzioni di vedere finalmente restituita la verità sulla vicenda di Ilaria e Miran. La verità giudiziaria come pure la verità storica.

L'autorevolezza di uno Stato e la credibilità della sua democrazia dipendono anche e soprattutto dal rispetto e dalla memoria che esso riserva ai più onesti e rigorosi operatori dell'informazione.

Di cui Ilaria e Miran erano due straordinari protagonisti.