07/10/2021
Senato della Repubblica

Intervento del Presidente alla 7a Riunione dei Presidenti dei Parlamenti del G20 (P20)

Cari colleghi, Signora Presidente del Senato, Signor Presidente del Consiglio, relatori,

sono molto onorato di introdurre la Conferenza odierna e vi ringrazio vivamente di essere presenti in quest'aula.

Con questo incontro abbiamo voluto, insieme alla Presidente Casellati, assicurare un contributo qualificato delle nostre assemblee al dibattito sui temi che la Presidenza italiana ha posto al centro del G20 a livello governativo.

Riteniamo infatti che i Parlamenti debbano avere un ruolo di primo piano nel concordare e coordinare politiche volte a promuovere, dopo la grave crisi generata dalla pandemia, una ripresa più equa, sostenibile ed inclusiva sul piano economico, sociale ed ambientale.

Come il G20 Governativo, abbiamo deciso di incentrare anche la nostra Conferenza sui tre grandi assi - le Persone, il Pianeta e la Prosperità - che sono peraltro sottesi all'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Porre l'accento sulle persone serve a ricordare a noi tuttiche l'obiettivo principale delle nostre politiche e delle strategie volte a promuovere lo sviluppo è quello di garantire a tutti condizioni di vita dignitose e di non lasciare nessuno indietro.

Dobbiamo, pertanto, cari colleghi, ribadire ed attuare in modo concreto un impegno comune e coerente per contrastarefame e povertà. Per assicurare che tutti gli esseri umani - in particolare le categorie più fragili - abbiano accesso ai servizi igienici e sanitari e all'acqua come pure ad un'educazione di qualità. Ed abbiano pari opportunità nella formazione, nello sviluppo umano e nella ricerca di una occupazione adeguata.

Ma l'attenzione verso le persone significa anche e soprattutto tutelare i diritti e le libertà fondamentali che hanno carattere universale. E che non possono dunque tollerare violazioni sistemiche o discriminazioni, in ogni parte del pianeta.

Il secondo asse del G20, il "Pianeta"appunto, è un monito per tutti. Dobbiamo prendere attoche se non imprimeremo una radicale svolta nei nostri comportamenti collettivi e individuali non comprometteremo soltanto l'ambiente, ma metteremo a repentaglio la pace e le possibilità di crescita in tanti ambiti delle nostre società.

Siamo tutti consapevoli che la progressiva carenza di risorse energetiche ed idriche, i disastri climatici e il loro impatto sull'agricoltura, l'ulteriore impoverimento di larghe fasce della popolazione con l'accentuazione delle diseguaglianze minerebbero la coesione sociale e le stesse regole della convivenza civile e democratica.

Per evitare questa catastrofe occorre dunque - di comune accordo -assumere impegni più ambiziosi e vincolanti a livello globale per ridurre le emissioni inquinanti e operare con urgenza la transizione verso un nuovo modello economico sostenibile.

L'Unione europea, come sapete, si è già posta in questo ambito obiettivi molto avanzati che, mi auguro, possano essere condivisi, almeno in parte, da altri Paesi.

Avremo modo di approfondire questo tema nel corso della riunione preparatoria della COP 26 che si svolgerà domani e dopodomani alla Camera dei deputatie alla quale molti di voi prenderanno parte.

Infine l'asse della Prosperità, che va appunto inteso alla luce dei primi due. Prosperità significa infatti tendere verso un nuovo modello di crescita sostenibile sul piano economico, sociale ed ambientale, che generi crescita, occupazione e una migliore qualità della vita in tutte le aree del globo.

Questa è l'unica via per garantire un benessere durevole ed equo alle prossime generazioni.

Perché la prosperità sia realmente diffusa, dobbiamo contribuire alla riduzione delle disuguaglianzetra le varie aree del mondo e all'interno dei nostri Paesi.

Ed in questa prospettiva dobbiamo, a mio avviso, prendere atto che la competizione sui mercati internazionali non può realizzarsi abbassando il costo del lavoro e le tutele sociali. Ma attraverso un utilizzo intelligente delle potenzialità offerte dalla innovazione tecnologica e dalla rivoluzione digitale.

La collaborazione tra i nostri Paesi - e in generale di tutta la Comunità internazionale - nella declinazione e nell'attuazione di questi obiettivi è cruciale.

Ciò anzitutto per la natura delle sfide da affrontare, di fronte alle quali nessuno Stato può illudersi di fare da solo.

I cambiamenti climatici, i crescenti flussi migratori, la scarsità delle risorse energetiche e naturali, il terrorismo e la criminalità internazionale, richiedono un'alleanza globale che definisca, nelle sedi multilaterali, come il G20, principi e soluzioni condivisein una prospettiva di lungo periodo.

Abbiamo tutti presenti quali siano invece i rischi e i limiti di strategie geopolitiche basate sui meri rapporti di forzaeconomici e militaritra potenze o blocchi di Paesi.

Queste strategie hanno corto respiro e si traducono, direttamente o indirettamente, in tensioni e conflitti commerciali o addirittura armati che creano instabilità e pregiudicano le prospettive di sviluppo globale oltre ad incidere gravemente sui diritti umani.

I parlamenti possono offrire un valore aggiunto importante al consolidamento di un nuovo assetto internazionale multilaterale.

Le nostre assemblee sono per loro natura in grado di portare avanti una differente dimensione diplomatica rispetto a quella classica inter-governativa. Una dimensione che garantisce undibattito ampio, aperto a una molteplicità di posizioni e stimoli, più accessibile da parte dei cittadini.

Un dibattito al quale possono prendere parte rappresentanti ditutte le forze politiche presenti nei parlamenti e che pertanto è intrinsecamente pluralista.

Ciò ci consente anche di contribuire a spiegare meglio alle opinioni pubbliche la logica delle decisioni, complesse e difficili, che la transizione verso un modello di sviluppo sostenibile comporta.

La cooperazione tra parlamenti, pertanto, non è in alcun modo secondaria rispetto a quella tra i governi: ha un suo autonomo e grande potenziale che dobbiamo sapere sfruttare, a partire dall'incontro odierno.

Con questi auspici, rinnovo il mio ringraziamento per la vostra partecipazione a queste importanti riunioni organizzate dal Parlamento italiano.